Attualità
16 Novembre 2025
La Flc Cgil Ferrara attacca il modello '4+2', critica le pressioni del Ministero sull’istruzione tecnologico-professionale e lancia l’allarme su sicurezza, qualità formativa e perdita di posti di lavoro

Open day: “Troppa propaganda e pochi risultati”

di Redazione | 2 min

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Parte la stagione degli open day e, secondo la Flc Cgil di Ferrara, lo fa “con passo che rispecchia già la direzione e la guida del ministero”. Il sindacato descrive il consueto scenario delle scuole impegnate a mostrare la propria offerta formativa, ma sottolinea che nella secondaria di secondo grado emergono quest’anno elementi nuovi e rilevanti.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito punta a rilanciare il nuovo modello tecnologico-professionale 4+2, spingendo scuole e famiglie verso questo percorso nonostante “lo scarsissimo risultato dello scorso anno scolastico con 1669 iscrizioni in tutta Italia”. Una linea che, secondo Mauro Santi, segretario generale della Flc Cgil Ferrara, si inserisce in una visione in cui l’istruzione guarda al “capitale umano” come interesse diretto e dove “le istituzioni sminuiscono, se non cancellano, il loro lavoro per il bene comune del sapere e della cultura e diventano fattori dell’economia di mercato”.

Il sindacato sostiene che i genitori stiano valutando con attenzione le scelte per i propri figli, soprattutto di fronte alle novità introdotte dal cosiddetto decreto sicurezza. Nel comunicato si sottolinea che esso contiene norme che “azzerano i rischi nella Formazione scuola – lavoro ex Pcto”, ma che il quadriennale prevede l’avvio dei percorsi già dalla seconda superiore. Una prospettiva che, secondo la Flc, non convince le famiglie, consapevoli che il dirigente scolastico “dovrà evitare che gli studenti siano adibiti a lavorazioni ‘classificate come ad elevato rischio’”. Il principio, ricorda il sindacato, dovrebbe essere semplice: “A scuola si va per imparare non per rischiare né medio o né basso…”.

Il comunicato affronta anche le ricadute occupazionali. “Quest’anno, a Ferrara, abbiamo avuto una dozzina di perdenti posto”, scrive Santi, spiegando che il rientro è stato possibile solo “limando i posti di potenziamento” e creando nuove “classi pollaio”, effetto della deroga al numero degli alunni prevista per i percorsi quadriennali. Una dinamica che, per il sindacato, mette a rischio sia la qualità didattica sia la stabilità dei docenti.

La Flc Cgil non si dice sorpresa dell’organizzazione, da parte degli Uffici scolastici territoriali di Ravenna e Ferrara, dell’Incontro informativo territoriale per le iscrizioni al secondo ciclo A.S. 2026/2027, rivolto a famiglie e studenti. Tuttavia, osserva che gli interlocutori presenti sono “quelli direttamente interessati ad avere una risposta positiva”, usando un’immagine eloquente: “In linguaggio figurato potrebbe essere domandare all’oste se il vino è buono…”.

Il sindacato, conclude Santi, continuerà a segnalare criticità e rischi di un modello che, a loro giudizio, intreccia eccessivamente logiche di mercato, riduzione dei tempi scolastici e compressione dei diritti di studenti e lavoratori.

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