La Pallamano Ariosto vince contro il Mezzocorona 34-27
Missione compiuta. La Pallamano Ariosto supera con merito Mezzocorona con il punteggio di 34- 27 proseguendo la serie positiva di due vittorie e un pareggio nelle ultime tre partite
Missione compiuta. La Pallamano Ariosto supera con merito Mezzocorona con il punteggio di 34- 27 proseguendo la serie positiva di due vittorie e un pareggio nelle ultime tre partite
Campionesse del Mondo di pattinaggio ai Campionati Mondiali Gruppi Sincronizzati. Federica Campochiaro, Anna Mazzocco ed Elena Teodori tornano dal Campionato Mondiale di Pechino 2025, con al collo la medaglia più preziosa
Il “Gruppo tennis Salvi” che si allena presso lo Zeta club di Ferrara ha ottenuto altri quattro successi fuori dalle mura cittadine. Vittorie che portano la firma di Tommaso Caniato, Federico Pigaiani ed Emma Veronesi
Ancora una volta il carpfishing targato Ferrara sugli scudi, podio tutto estense compresa anche la medaglia di legno. Oro e titolo italiano per la coppia Cristian Cestari e Thomas Trentini del Carp Lab Team
Terza sconfitta di fila per l’Adamant Ferrara, che si arrende in uno scontro importante nel cammino verso la salvezza con Nocera per 83-84. Con Renzi ancora ai box, gli estensi conducono trascinati da un grande Tio, e poi subiscono la rimonta degli ospiti, che alla fine la spuntano di misura
di Tommaso Vissoli
Carlo Alberto Caniato, 19 anni, è il primo ferrarese a entrare così vicino al cuore della nazionale italiana di tennis. Alle Finals di Coppa Davis vestirà i panni del sesto uomo, lo sparring partner chiamato a sostenere quotidianamente gli Azzurri negli allenamenti. Una responsabilità importante, che arriva al termine di una stagione in forte crescita. Il giovane tennista, cresciuto tra le mura del Cus Ferrara, è già arrivato a Malaga, dove oggi pomeriggio inizierà ad allenarsi con Flavio Cobolli. Lo abbiamo intervistato per capire emozioni, aspettative e significato di questa convocazione per lui e per la sua città.
Carlo Alberto, sei il primo ferrarese a entrare così vicino al gruppo della Coppa Davis: che effetto ti fa portare il nome di Ferrara in un contesto internazionale come le Finals?
“È sicuramente una bella cosa ed è la mia prima esperienza in Coppa Davis, anche se da sesto uomo. La vivo come un punto di crescita per la mia carriera: da maggio in poi ho fatto una stagione molto buona e sono davvero contento di questa opportunità”.
Quanto senti l’affetto e il supporto della tua città e del movimento tennistico italiano ora che sei stato scelto come sesto uomo dell’Italia?
“Io sono nato e cresciuto tennisticamente a Ferrara, alla Marfisa e poi al Cus Ferrara. Mi sento molto supportato da tutti: amici, famiglia, allenatori. Ferrara per me è casa, e sapere che tifano per me è una spinta in più che mi rende particolarmente orgoglioso”.
Ferrara non è tradizionalmente considerata una “capitale del tennis”: pensi che questa tua convocazione possa essere d’ispirazione per i giovani della zona?
“Sicuramente può essere un punto d’ispirazione per i ragazzi più giovani che si allenano nei nostri circoli. Ora hanno davvero molte possibilità: le strutture si stanno ampliando, c’è un ambiente vivo e motivante. Non è un caso che anche a Ferrara abbiano aperto lo Zeta Club che ha tutto per rappresentare un punto di riferimento per la realtà tennistica del nostro territorio. Tanti ragazzini si stanno appassionando anche al padel, ma l’emozione che offre il tennis è tutta un’altra cosa (ride, ndr)”.
Entrare come sparring partner significa essere parte attiva della preparazione dei giocatori azzurri: quali aspetti della tua formazione tennistica pensi possano tornare utili alla squadra?
“Il mio ruolo è essere un punto di riferimento perché devo scaldare tutti gli italiani, adattandomi alle esigenze di ognuno. Caratterialmente so che questa esperienza mi lascerà molto: cercherò di imparare il massimo e lavorare su me stesso. Posso allenarmi con giocatori di altissimo livello, ed è un’occasione enorme più per me che per loro”.
Venerdì hai iniziato ad allenarti con Cobolli: c’è qualcosa della tua identità ferrarese – mentalità, metodo di lavoro, percorso – che senti di portare in campo anche in questa occasione?
“Sicuramente continuerò a lavorare con costanza e dedizione su quello che sto già facendo: precisione dei colpi, più aggressività a rete, migliorare il servizio. Anche ieri (nella partita tra Musetti e Alcaraz, ndr) si è visto come il tennis si sta evolvendo, valorizzando soprattutto queste skills. Musetti ieri era un po’ stanco ma ha comunque giocato un primo set a livelli altissimi. Poi, quando l’altro ha tirato fuori due o tre colpi da alieno, ha perso un po’ di fiducia. A parità di forze, secondo me se la poteva giocare”.
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