Macachi Unife, le motivazioni sull’inammissibilità del ricorso
La Cassazione ha depositato le motivazioni con cui dichiara inammissibile il ricorso presentato dalla Procura contro il mancato sequestro dei macachi detenuti nei laboratori di Unife
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“Ci sono buoni motivi per ritenere abbastanza soddisfacente nel suo complesso la campagna di raccolta delle mele sul nostro territorio: la qualità è ottima, i prezzi sono buoni, c’è abbastanza richiesta sui mercati benché le produzioni, tuttavia, non siano abbondanti”.
Lo ha precisato Danilo Tamisari, imprenditore agricolo ferrarese, presidente della sezione Frutticola di Confagricoltura Ferrara ed Emilia Romagna, in questo scorcio autunnale e nell’imminenza dello stop al raccolto di uno dei frutti di punta della campagna ricompresa nel triangolo Ferrara-Bologna-Ravenna, dove si concentra più dell’80% della superficie coltivata a mele dell’Emilia Romagna, metà della quale nella provincia estense (poco oltre i 2.500 ettari).
“L’annata possiamo considerarla una tra le migliori degli ultimi anni – ha proseguito Tamisari – i prezzi di mercato offrono ancora qualche prospettiva e la tendenza a cali produttivi, che hanno interessato la nostra regione, pur beneficiando in generale di condizioni meteo favorevoli, in particolare da metà ottobre fino alla raccolta, riguarda sia altri areali del nostro Paese, sia altri Paesi della Ue, laddove la produzione non raggiunge la sua potenzialità”.
Una situazione che ha trovato comunque una stabilità di mercato, con un consumatore che va comunque stimolato, talvolta attratto dalle caratteristiche esteriori del frutto, come la vivacità della colorazione possibile solo a condizioni climatiche come quelle che hanno preceduto questo periodo. “Ad oggi stiamo terminando con la raccolta della varietà Fuji; a pieno regime quella di Rosy Glow, Pink Lady e Joya, con almeno tre settimane ancora dinanzi – ha poi aggiunto lo stesso presidente -: le mele rappresentano il frutto che ad oggi ha risentito meno degli effetti del cambiamento climatico, a differenza di pere e drupacee. In particolare alcune varietà tendono ad adattarsi meglio agli stravolgimenti climatici cui stiamo assistendo. Le fitopatie sul melo? Quest’anno siamo andati meglio del recente passato, ma l’insidia, anche qui, è sempre più rappresentata dalla cimice asiatica”.
Le condizioni climatiche favorevoli hanno costituito un buon volano per sospingere la domanda interna, come ha spiegato Ivano Castaldi, contitolare della Società agricola Castaldi Ivano Maurizio Antonio e Canola Elena S.S., anch’essa associata a Confagricoltura Ferrara: “La qualità delle mele in generale è buona per le varietà tardive come Rosy Glow, Pink Lady e Joya, grazie a un meteo contraddistinto da giornate soleggiate e con sbalzo termico significativo. Poi quel po’ di umidità al mattino che serve sempre, che ha inoltre contribuito a rafforzarne la colorazione: d’altro canto, l’intenso irraggiamento solare può essere attenuato anche attraverso l’abbassamento di temperatura pari a circa 1,5° C, possibile con l’eventuale presenza di reti antigrandine nel frutteto”.
Tipologie di varietà tardive e medio tardive che stanno prendendo il largo fra i melicoltori ferraresi per le loro buone caratteristiche agronomiche e qualitative, assai apprezzate dal consumatore finale in sede di acquisto.
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