Portomaggiore
13 Novembre 2025
Il sindaco di Portomaggiore torna sul servizio andato in onda a Quarta Repubblica su Rete 4 ribadendo il suo impegno e domandandosi: "Il governo dov'è?"

Denunciato “imam” di Rete 4. Bernardi: “Sicurezza sempre al centro, mai minimizzato”

di Redazione | 4 min

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Nessuno nega che vi siano comportamenti che danno fastidio e generano insicurezza: chi sbaglia deve pagare, le leggi già ci sono. Occorre tenere presente, tuttavia, che dietro a fenomeni di microcriminalità e devianza giovanile vi sono spesso contesti familiari assenti o incapaci di assolvere la loro funzione educativa

Portomaggiore. Come promesso arriva la denuncia di Dario Bernardi, sindaco di Portomaggiore, a colui che la trasmissione di Rete 4 Quarta Repubblica aveva assegnato il titolo di “imam” della comunità pakistana residente nel comune della bassa ferrarese.

“Stamattina – scrive il sindaco in una nota – come promesso mi sono recato in Stazione Carabinieri per denunciare la persona che ha reso dichiarazioni sulla donna, in quel video girato da mediaset. Credo fosse giusto farlo, anche per testimoniare una cosa in modo molto convinto: noi siamo sempre stati dalla parte delle donne libere e per la piena partecipazione alla vita sociale e pubblica, ma non lo siamo da oggi”.

Bernardi torna a rivendicare “il tema della sicurezza” che in relazione all’immigrazione è stato “affrontato dal primo minuto con cose concrete e con ogni strumento a disposizione di un Comune, ben conoscendo qual è la realtà di Portomaggiore, mai negandola”.

E aggiunge: “Non ho mai minimizzato la nostra realtà anzi: abbiamo sempre raccolto segnalazioni e messo in piedi, non da solo ma assieme alle forze dell’ordine, in particolare ai Carabinieri di Portomaggiore che ringrazio sempre, un sistema di monitoraggio e controllo che – sfido a smentirmi – non ha eguali in nessun comune di mia conoscenza. Ordine, legalità e dignità le nostre parole d’ordine. Monitoraggio delle dichiarazioni di ospitalità, individuazione degli appartamenti sovraffollati, oltre duecento persone controllate, decine di appartamenti ispezionati dalle forze dell’ordine e dalla Polizia Locale, in edilizia sopralluoghi obbligatori e cambiamento della modulistica per le idoneità alloggiative richieste dai cittadini stranieri con oltre 150 sopralluoghi fatti”.

Un lavoro che il Comune ha portato avanti in sinergia con la Prefettura e il comitato Provinciale Ordine e Sicurezza. “Credo – ribadisce Bernardi – che anche di questo non si trovino eguali. Aiutiamo i Carabinieri e da loro riceviamo aiuto, visto anche l’aumento dei pattugliamenti sul territorio del 43% e la riduzione dei reati comunicata dal Comandante Provinciale. Abbiamo maturato una esperienza e sviluppato pratiche che potremmo insegnare a molti altri comuni, anche se tanti ci danno lezioni. Questo non mi stanco di ripeterlo perché sta nei dati e nei fatti, non mi si può certo dire di non aver fatto nulla”.

In tutto questo lavoro svolto il sindaco di Portomaggiore si domanda: “Il Governo e il Parlamento che con chiara maggioranza ha competenza esclusiva costituzionale sull’immigrazione permessi di soggiorno, leggi su residenze e cittadinanze, dov’è?”

Gli ultimi passaggi del suo ragionamento Bernardi li dedica al servizio andato in onda su Rete 4. “La stampa è libera ma è anche libera la critica e l’opinione. Sono tuttora convinto che quel servizio non sia giornalismo. Non si può indicare come imam o referente di comunità una persona anziana che non si è definita imam e non lo è. Non si può definire quella persona ‘a capocchia’ un riferimento dell’amministrazione, quando non so nemmeno come si chiami e non è stato mai un riferimento di nessuno. Sono insinuazioni diffamatorie e gravi. Il giornalismo parte dai fatti e dai dati, che in quel servizio non ci sono, così come si ridicolizzano e si travisano completamente servizi come gli sportelli che forniamo da anni con professionalità e impegno degli operatori coinvolti e per migliorare le condizioni di vita di tutti. Se vogliamo far rispettare le regole nostre, i cittadini stranieri devono utilizzare i nostri servizi ed essere educati a farlo nel modo corretto: non c’è alternativa. Ma non lo dico io, lo dicono centinaia di città in tutta Italia ed Europa”.

“È un dato di fatto – conclude – che servizi televisivi del genere accendono una miccia e creano un clima di tensione sociale che poi le autorità pubbliche devono gestire con il compito di mantenere la pace sociale e l’ordine, che è la prima preoccupazione. Non crediate sia semplice o scontato, visto i messaggi e le telefonate che sono arrivate in comune. Sono in contatto con Prefetto e Carabinieri. Esorto tutti a manifestare il proprio pensiero mantenendo sempre un comportamento civile. Le comunità marocchina e pakistana si sono immediatamente dissociate con lettere pubblicate oggi da quelle dichiarazioni orrende in tv e deve continuare anche il loro impegno per assicurarsi che le regole di convivenza vengano sempre rispettate dai loro connazionali, e hanno un compito indispensabile”.

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