Spettacoli
9 Novembre 2025
Un appuntamento dedicato all’esecuzione su strumenti d’epoca lunedì 10 alle 20.30 al Teatro Comunale

Prosegue i concerti di Ferrara Musica con l’orchestra “Il Pomo d’Oro”

di Redazione | 3 min

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L'Orchestra Sinfonica d'Este presenta la seconda edizione dell'unico festival italiano dedicato a Claude Debussy: un progetto a cura di Nadir Garofalo, con la direzione artistica di Stefano Malferrari. 𝟏𝟐 𝐚𝐩𝐩𝐮𝐧𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢, 𝐝𝐚𝐥 𝟏𝟒 𝐚𝐥 𝟐𝟔 𝐧𝐨𝐯𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞, tra Bologna e Ferrara, passando per Ravenna e Taranto

Prosegue la stagione concertistica 2025/2026 di Ferrara Musica con un appuntamento dedicato all’esecuzione su strumenti d’epoca. Caratterizzata da una interpretazione dinamica delle composizioni strumentali del periodo barocco e classico, l’Orchestra Il Pomo d’Oro, con il violinista Ilya Gringolts e il clavicembalista Francesco Corti, eseguirà lunedì 10 novembre – Teatro Comunale “Claudio Abbado, inizio alle 20.30 – musiche di Johann Sebastian Bach, Carl Philipp Emanuel Bach e Franz Joseph Haydn.

L’apertura del programma è affidata a due capolavori di Johann Sebastian Bach: il Concerto in re minore per clavicembalo e archi BWV 1052 e il Concerto per violino e archi BWV 1042. La genesi del primo, il BWV 1052, rivela una complessa storia di adattamento, essendo una riscrittura destinata alla tastiera di un concerto per violino purtroppo non pervenuto. Il valore dell’opera si manifesta nella solennità austera dell’intera composizione, attraversata da slanci passionali di grande intensità. Si prosegue con il BWV 1042, scritto nel periodo di Köthen, tra il 1717 e il 1723, alla corte del principe Leopold. I modelli compositivi per questi lavori sono italiani, con una forte influenza di Antonio Vivaldi, e anche questo concerto segue il formato standard in tre movimenti veloce-lento-veloce. Si prosegue con Carl Philipp Emanuel Bach, secondo figlio di Johann Sebastian e figura centrale del “Empfindsamer Stil” (stile della sensibilità), ponte verso il Classicismo. La sua Sinfonia in si minore per archi e basso continuo Wq 182/5 fa parte di un ciclo commissionato dal Barone van Swieten, nobile e mecenate olandese. È un esempio della rottura di Bach figlio con le convenzioni paterne, nel segno di uno stile più drammatico e personale, che enfatizza bruschi cambiamenti di umore, dinamica e agogica. La chiusura del concerto è affidata a Haydn con il suo Concerto doppio in fa maggiore Hob XVIII:6 per violino e cembalo. Questo brano è un delizioso esempio della forma concertante nel periodo classico, che mette in dialogo due solisti con l’orchestra, mostrando l’equilibrio e la chiarezza strutturale tipici di Haydn.
L’Orchestra Il Pomo d’Oro prende il nome dall’opera che Antonio Cesti scrisse nel 1666 per le nozze a Vienna dell’imperatore Leopoldo I e Margarita Teresa di Spagna ed è stato fondato nel 2012: si è ben presto affermato fra gli ensemble migliori nell’ambito della prassi esecutiva storica, soprattutto nel repertorio dell’opera barocca, con collaborazioni con interpreti come Joyce Di Donato, Stefano Montanari, Enrico Onofri e molti altri. Dal 2016 Maxim Emelyanychev è il suo direttore e dal 2019 Francesco Corti ne è il direttore ospite principale.
Ilya Gringolts, primo premio al Concorso Paganini di Genova, suona un prezioso Stradivari del 1718 e cattura il pubblico per le sue esibizioni che al virtuosismo uniscono una forte sensibilità interpretativa. Sempre alla ricerca di nuove sfide musicali, è un musicista eclettico che si esibisce regolarmente come solista con le maggiori orchestre al mondo; come primo violino del Quartetto Gringolts, ha riscosso un grande successo ai Festival di Salisburgo, Lucerna, Edimburgo, al Concertgebouw di Amsterdam, alla Philharmonie di Lussemburgo; infine, collabora regolarmente come musicista da camera con artisti come Itamar Golan, Nicolas Altstaedt, Antoine Tamestit.
Fra i più apprezzati clavicembalisti della scena internazionale, Francesco Corti nasce ad Arezzo da una famiglia di musicisti: studia organo e clavicembalo nei conservatori di Perugia, Ginevra e Amsterdam e suona regolarmente in alcune delle sale più famose del mondo. Ospite di importanti festival, come il Festspiele e la Mozartwoche di Salisburgo, il Festival di Musica Antica di Utrecht, collabora con prestigiosi ensemble, come Les Musiciens du Louvre (Minkowski), Zefiro (Bernardini), the Bach Collegium Japan (Suzuki), LesTalensLyriques (Rousset), Harmonie Universelle (Deuter) e Le Concert des Nations (Savall).

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