Politica
8 Novembre 2025
La comunità palestinese ferrarese chiede scuse ufficiali al sindaco, il riconoscimento del genocidio di Gaza e la solidarietà del Comune. Lunedì 10 novembre manifestazione in Piazza Cattedrale e partecipazione al Consiglio comunale

Ferrara per la Palestina: “Pretendiamo rispetto e giustizia”

di Redazione | 3 min

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La comunità palestinese di Ferrara torna a farsi sentire. Con un comunicato, il gruppo Ferrara per la Palestina ricorda di aver presentato, il 21 ottobre, un documento protocollato in Comune nel quale si “pretendono scuse dal sindaco Alan Fabbri a nome del Comune per le ripetute offese razziste pronunciate contro la comunità palestinese in sede istituzionale”.

Nel testo, i firmatari chiedono inoltre “che il Comune di Ferrara riconosca e condanni il genocidio compiuto a Gaza dallo Stato terrorista di Israele, sulla base delle dichiarazioni Onu (A/HRC/60/CRP.3, 16/09/2025, 72 pp.)”, e che “esponga una bandiera palestinese dal municipio in segno di solidarietà verso il nostro popolo”. La comunità palestinese attende “riscontro scritto entro il 24 novembre”.

Il comunicato annuncia anche una mobilitazione per lunedì 10 novembre: “Verranno discusse le nostre richieste dentro il Consiglio comunale e ci sarà manifestazione in piazza Cattedrale dalle ore 15.30; nel momento in cui inizierà la discussione entreremo dentro il Comune di Ferrara per assistere al Consiglio comunale”.

Toni molto duri accompagnano la denuncia di atteggiamenti giudicati razzisti e discriminatori da parte di esponenti istituzionali locali. “Nel Comune di Ferrara hanno votato contro il cessate il fuoco, dicendo che ‘tanto le donne palestinesi si riproducono come nutrie’, hanno accolto con tutti gli onori l’ambasciatore israeliano, ci hanno dato dei terroristi, ci hanno detto ‘tornate a casa vostra’, si sono rifiutati di condannare i crimini di guerra israeliani, hanno chiesto di vietare le nostre manifestazioni, hanno detto che la kefiah è simbolo di terrorismo”.

“Non accettiamo che questa diventi la normalità a Ferrara”, prosegue la nota, “pretendiamo che le nostre richieste vengano accolte per il rispetto e per la dignità della comunità palestinese e della città intera, che non vuole essere rappresentata da esternazioni sioniste, offensive e razziste”.

Il documento si chiude con un forte richiamo alla situazione in Medio Oriente: “In Palestina non c’è la pace, il nostro popolo continua a vivere sotto occupazione, sotto segregazione razziale, apartheid… Gaza è stata rasa al suolo e continua a soffrire la fame”. Vengono citate anche le “almeno 125 violazioni israeliane” del cessate il fuoco, che “hanno ucciso almeno 94 palestinesi nella Striscia”.

La denuncia si estende al contesto internazionale: “Nonostante le innumerevoli condanne della comunità internazionale verso Israele, lo Stato italiano continua a supportare economicamente, politicamente e militarmente l’entità sionista. Ricordiamo che per questo motivo il governo italiano è attualmente indagato dalla Corte Penale internazionale per il reato di complicità al genocidio”.

Il comunicato si conclude con un appello alla città: “Chiediamo alla città di rimanere al nostro fianco, al fianco di noi palestinesi, e di esprimerci solidarietà concreta! Continueremo a lottare fino a quando non avremo ottenuto diritti, giustizia e libertà, fino a quando la Palestina non sarà libera!”.

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