Cento
7 Novembre 2025
La consigliera punta il dito contro un decreto del governo Renzi che sarebbe stato recepito solo lo scorso anno dall'Ausl

Caldarone: “Ospedale poco utilizzato per scelte politiche”

di Redazione | 2 min

Leggi anche

Con.Te, il nuovo Consorzio “Benedetto per il Territorio” si presenta

A una settimana dalla sua costituzione ufficiale presso lo Studio Fava, il Consorzio Con.Te – Consorzio Benedetto per il Territorio – ha vissuto mercoledì scorso il suo primo momento pubblico nella cornice della Baltur Arena, davanti ai tifosi della Benedetto XIV e alla comunità centese

Ponte Nuovo, al via in primavera il maxi intervento da 5,7 milioni

Un’opera urgente e necessaria, resa possibile grazie al lavoro congiunto tra il Comune di Cento, che ha reperito 2,7 milioni di euro di fondi europei, e la Città Metropolitana di Bologna, che finanzia la restante parte del costo complessivo di 5,7 milioni di euro

Dopo l’intervento del Comitato in Soccorso all’Ospedale di Cento e la risposta dell’Ausl che aveva smentito il “declassamento” della terapia intensiva a tornare sul tema è la consigliera Francesca Caldarone che dice di voler fare “chiarezza”.

Secondo la consigliera la “verità è che i dati oggi utilizzati per dire che la Terapia Intensiva sarebbe poco utilizzata sono il risultato di scelte politiche e organizzative precise, attuate senza un’adeguata informazione pubblica”.

Il problema risiederebbe nel fatto che “la Regione Emilia-Romagna ha recepito un decreto del governo Renzi che imponeva standard ospedalieri e la rete ‘hub & spoke’, ossia la centralizzazione negli ospedali principali (“hub”) degli interventi più complessi. L’Ausl di Ferrara ha dato attuazione a questa determinazione regionale solo di recente, circa un anno fa”.

Quindi ciò che sarebbe accaduto è che “gli interventi di media e alta complessità – quelli che richiedevano il supporto della Terapia Intensiva – sono stati progressivamente spostati verso Cona, mentre a Cento oggi si eseguono soprattutto interventi più leggeri, di cosiddetta “parete'”.

Secondo Caldarone “è evidente che, così facendo, il numero totale di operazioni aumenta, ma diminuisce drasticamente il ricorso alla Terapia Intensiva, creando l’illusione che ‘non serva più'”. E sarebbe dunque “su questa base” che “l’Ausl oggi parla di ‘nessun depotenziamento’: ma il dato è il risultato di una scelta politica a monte, non di una riduzione spontanea delle necessità cliniche”.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com