Il sindaco di Ferrara, parlando dei maranza, argomenta che sono soprattutto i giovani di origine magrebina che tendono a isolarsi, fare branco, a rifiutare le regole e l’autorità. Parole che fanno riflettere. Per questo vogliamo porgere a Fabbri alcune domande.
Sindaco, ha mai sentito parlare di bulli dalla pelle bianca e ferraresi al 100% dal Millecinquecento che si isolano, fanno branco, che rifiutano l’autorità?
Sotto al MC Donald’s va mai? Fuori dalle scuole? Il cyberbullismo lo conosce? E gli haters dei social? Tutti ferraresi certificati, sa?, dalla pelle bright white, spesso stimati professionisti, che non lo avresti detto mai. Come le loro foto-profilo sorridenti insieme ai nipotini. E fuori una macchina dell’odio che li fomenta. Questi come li classifichiamo?
Del resto, le chiediamo ancora, dove possono mai andare questi giovani a parcheggiarsi dopo la scuola e nel tempo libero se la nostra città non offre loro sufficienti luoghi di aggregazione ma solo a pagamento, per chi se li può permettere?
Ci dice quali sono gli spazi pubblici al chiuso a Ferrara aperti ai giovani per la loro libera socializzazione?
Parla poi con sua stima verso chi, tra i giovani, le suggerisce che musicisti invitare al Ferrara Summer Festival. Ecco. Ma, secondo lei, questo è dialogo?
Spenda piuttosto un po’ meno dei nostri soldi in eventi e investa di più in Felicità Interna Lorda, in luoghi di socializzazione, in una cittadella libera e accogliente per i giovani in cui tessere relazioni sane e continuative, stare insieme, fare attività creative e ricreative, organizzare momenti generativi di convivialità e di incontro. In modo da non finire in strada a picchiarsi per noia, o per rabbia.
Perché poi non aprite le biblioteche pubbliche di Ferrara – che già ci sono e non c’è nulla di nuovo da inventarsi se non investire un pò di più dei nostri soldi in Personale – a presidio permanente per la prevenzione del disagio giovanile (altro che maranza) con orario continuato, anche di sera, 7 giorni su 7? Luoghi accoglienti e aperti non solo per leggere e studiare ma anche per ritrovarsi, fare musica, guardare film, per socializzare. Già succede in altre città, sa?
Poi un consiglio spassionato. Provi a trasferire di meno le associazioni, la preghiamo. Perché guardi che sono le stesse che contribuiscono all’integrazione. Magari, se può, le aiuti piuttosto e faccia asse con loro per costruire insieme politiche di lungo respiro e strutturali che vadano oltre le logiche un pò pirotecniche e a breve respiro dei mandati elettorali.
Infine, un’ultima domanda. Se i nostri giovani sono sì magrebini ma nati a Ferrara, va bene lo stesso? O essere africano a Ferrara è un marchio di fabbrica che ti condanna a essere un maranza per tutta la vita?
Claudia Zamorani
Finalmente 2024 – Ferrara