Politica
6 Novembre 2025
I dem chiedono "che si fermi qualsiasi decisione definitiva sullo spostamento, e venga invece attivato un processo partecipativo"

Mercato all’Acquedotto. Pd: “Operazione priva di una visione organica”

di Redazione | 2 min

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Giovedì 13 novembre, alle ore 14.30, si terrà a Ferrara, presso la sala Conferenze della Camera di commercio in Largo Castello 10, l’evento dal titolo “Il consolidamento dell’impresa tra rischi e tutele”

“Operazione priva di una visione organica e gestita in modalità puramente emergenziale”. È questo il pensiero della segreteria comunale del Pd sul trasferimento in via sperimentale del mercato del lunedì all’area dell’Acquedotto Monumentale. Un trasferimento che arriva a seguito dei cantieri previsti per la zona di piazza Travaglio e che secondo i dem “viene spacciato dall’amministrazione come ‘rigenerazione urbana’”.

A farsi portavoce sono Mirko Nistoro e Laura Trentini (Missione Città abitabile, qualità del vivere e sicurezze della Segreteria Pd Ferrara). Parlano di “criticità significative” che “rischiano di penalizzare residenti, operatori su area pubblica, cittadini e l’intero quartiere”. Segnalano quindi ciò che già hanno fatto notare le associazioni di categoria e che ne “comprometterebbe le funzionalità”: “L’area dell’Acquedotto non sarebbe sufficiente ad accogliere l’intero organico del mercato, se non ricorrendo a spazi non contigui”.

Evidenziano quindi “il rischio per la sicurezza pedonale e veicolare lungo le vie limitrofe (via Cassoli, via Poledrelli, corso Piave), in un’area residenziale con scuole”.

“La mancanza di parcheggi alternativi disponibili per residenti e visitatori – aggiungono – è già oggi un problema; trasferire un mercato in una zona già congestionata significa generare ulteriore ingolfamento del traffico e frustrazione per tutti gli attori coinvolti. Appellarsi alla disponibilità dell’ ex Mof, come fa l’amministrazione, vuol dire non rendersi conto dell’effettiva consistenza del traffico ferrarese. Questa amministrazione sta reiterando un modello d’intervento che sposta disagi da un’area all’altra piuttosto che pianificare strutturalmente una soluzione lungimirante: non solo non risolve i problemi strutturali, ma crea nuovi conflitti tra gli operatori, i residenti, le attività commerciali esistenti e l’amministrazione stessa che dovrebbe fare da facilitatore”.

Per questo chiedono “che si fermi qualsiasi decisione definitiva sullo spostamento, e venga invece attivato un processo partecipativo con operatori, residenti, associazioni commerciali e scuole che tenga conto della logistica, della sicurezza, del traffico, dei parcheggi in modo armonico e funzionale”.

Si aspettano che l’amministrazione presenti “una visione strategica chiara, con tempistiche definite, e non un mero ‘spostamento sperimentale’ privo di garanzie concrete per chi vive e lavora nella zona”.

Secondo i dem agli operatori del mercato “deve essere garantito un luogo stabile, idoneo e funzionale, non una sistemazione improvvisata che mette a rischio la continuità della loro attività e la relazione con la clientela”.

“L’area dell’Acquedotto – concludono -, considerato il suo pregio storico e paesaggistico, deve essere valorizzata attraverso iniziative compatibili, sostenibili e integrate nel contesto urbano, anziché caricata di un’operazione gravosa che rischia di peggiorare la vivibilità del quartiere. Riteniamo che un’amministrazione pubblica debba essere in grado di mediare, co-progettare e condividere, anziché imporre soluzioni dall’alto spostando criticità da un quartiere all’altro”.

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