Avrebbe costretto due minorenni a spalleggiarlo in alcune rapine per saldare un debito di droga. È questa l’accusa formulata dalla Procura di Ferrara nei confronti di un 22enne italiano, per cui è stato richiesto il rinvio a giudizio per estorsione ai danni di due giovani e spaccio di sostanze stupefacenti.
I fatti contestati sarebbero avvenuti tra il dicembre 2021 e il dicembre 2022. In quel periodo, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il giovane avrebbe ceduto ai due minorenni dosi di hashish e marijuana, che avrebbero generato un debito di circa 140 euro.
Quando i ragazzi non sarebbero però riusciti a saldare la somma pattuita, il 22enne avrebbe iniziato a minacciarli, costringendoli successivamente – sempre secondo quella che è l’accusa – a partecipare ad alcune rapine, così da “ripagare” quanto dovuto.
Il provento dei colpi infatti, per gli inquirenti, sarebbe servito a scalare progressivamente il debito contratto con lui per l’acquisto della droga.
Per le rapine, i due minorenni erano già stati denunciati alla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, mentre il 22enne – difeso dall’avvocato Dario Bolognesi – aveva scelto di patteggiare una pena di due anni e mezzo.
Ora, però, il giovane deve rispondere anche dell’accusa di estorsione, avendo a tutti gli effetti – secondo la Procura – indotto e costretto i due a partecipare ai colpi, oltre che di spaccio di sostanze stupefacenti per la cessione della droga che aveva originato il debito.
Quest’ultima circostanza è stata ammessa dallo stesso imputato: per tale reato la difesa ha chiesto la sospensione del processo con messa alla prova. Diversamente, per l’accusa di estorsione, è stato richiesto il non luogo a procedere per insussistenza del fatto.
Su questa scelta, la difesa spiega: “L’accusa si fonda esclusivamente sulle dichiarazioni accusatorie rese dai due minorenni che parteciparono con il nostro assistito alle rapine. I ragazzi sostengono di essere stati costretti a fare le rapine, ma le loro versioni sono contraddittorie e inattendibili. In realtà, non è stato un’idea del nostro cliente che non ha minacciato nessuno: l’iniziativa sarebbe partita da uno degli altri due”.
Ieri (mercoledì 5 novembre) mattina, in tribunale a Ferrara, il procedimento è approdato in aula con la prima udienza preliminare davanti al gup Marco Peraro che ha rinviato le parti al 10 dicembre.
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