Politica
5 Novembre 2025
Il vicesindaco Balboni: "Proseguiamo la nostra battaglia nelle sedi opportune, stiamo agendo nel rispetto delle norme e nell’interesse dei cittadini di Gaibanella"

Biometano Gaibanella. Il Comune ricorre al Consiglio di Stato

di Redazione | 3 min

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Il Comune di Ferrara farà appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Emilia-Romagna (n. 1161/2025), che aveva dichiarato “irricevibile” il ricorso dell’amministrazione contro l’autorizzazione rilasciata da Arpae alla società BioFE Srl per la costruzione di un impianto privato di produzione di biometano nella frazione di Gaibanella. La decisione è stata deliberata in Giunta comunale martedì 4 novembre.

La scelta di procedere in appello arriva dopo “un’attenta valutazione tecnica e giuridica, affidata all’avvocato Giuliano Onorati”. Il Comune contesta infatti l’impostazione seguita dal Tar, che “ha ritenuto applicabile il rito speciale previsto per gli interventi legati ai fondi Pnrr, anziché quello ordinario”.

Il Comune spiega infatti che “l’intervento oggetto dell’autorizzazione, ai tempi del ricorso al Tribunale amministrativo regionale, non era infatti subordinato ai finanziamenti Pnrr, né al momento dell’adozione degli atti vi era certezza o effettiva candidatura al programma”.

La decisione del Tar, dunque, si fonderebbe, secondo la tesi degli avvocati del Comune, su una interpretazione eccessivamente estensiva del rito speciale previsto per gli interventi legati ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (che ha termini più ridotti per procedere), mentre nel caso dell’impianto di Gaibanella i termini previsti sarebbero quelli previsti dalla normativa ordinaria (D.Lgs. 387/2003).

Inoltre il Tar, “dichiarando il ricorso irricevibile in base a un rito che non avrebbe dovuto essere applicato, non sarebbe entrato nel merito delle questioni di merito sollevate dall’Amministrazione, come in realtà aveva fatto in fase cautelare”.

Il Comune spiega infatti di aver impugnato davanti al Tar l’autorizzazione di Arpae nel marzo scorso, ribadendo come le distanze minime tra impianti e abitazioni rappresentino un principio non negoziabile a tutela della qualità della vita dei cittadini.

Nella fase cautelare, “il Tribunale amministrativo di Bologna aveva accolto la domanda del Comune, disponendo la sospensione dell’efficacia dell’autorizzazione rilasciata da Arpae a favore di BioFE”.

Fanno quindi sapere che la misura cautelare era stata successivamente confermata anche dal Consiglio di Stato, che aveva respinto il ricorso proposto dalla società contro l’ordinanza del Tar.

«Proseguiamo la nostra battaglia nelle sedi opportune – afferma il vicesindaco con delega all’Ambiente Alessandro Balboni – perché riteniamo che il Comune stia agendo nel rispetto delle norme e nell’interesse dei cittadini di Gaibanella. La sentenza del Tar non entra nel merito della vicenda e riteniamo che l’applicazione del rito speciale sia stata impropria. È giusto chiedere al Consiglio di Stato di chiarire una questione che ha rilievo sia giuridico che politico».

Il vicesindaco aggiunge: «Siamo consapevoli che i cittadini chiedono tutela e chiarezza, e questo appello va esattamente in quella direzione. Spiace invece che parte dell’opposizione, nello specifico un consigliere del PD, abbia cavalcato le polemiche e lanciato accuse senza nemmeno leggere tutti i documenti. Siamo davanti alla solita opposizione, che invece di studiare e approfondire preferisce lanciarsi in critiche senza neppure aver letto le carte, addirittura presentando interpellanze solo dopo essersi già espressa sulla stampa. Questo atteggiamento è un danno per il dibattito pubblico, che serve solo ad attaccare a sproposito la nostra giunta per l’ennesima volta, piuttosto che a risolvere i problemi reali. Il nostro impegno è sempre stato concreto e documentato, e così continuerà ad essere», conclude Balboni.

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