Ferrara si prepara ad accogliere il primo convegno dedicato ad una sua concittadina a lungo dimenticata: Rina Melli, giornalista e sindacalista di oltre un secolo fa.
Sabato 8 novembre, nell’ambito delle celebrazioni per i suoi 130 anni, l’Associazione Stampa Ferrara, con i sindacati dei giornalisti Aser, Fnsi e Ordine dei Giornalisti, organizza “Rina Melli: una giornalista ferrarese al fianco delle donne”, un convegno di confronto e approfondimento, gratuito e aperto al pubblico, dalle ore 10 alle 12, presso il teatro Ferrara Off in viale Alfonso I d’Este 13.
L’evento ha il patrocinio del Comune di Ferrara che sarà presente con l’assessore alle pari opportunità Angela Travagli per portare il saluto dell’amministrazione.
«Sarò onorata di partecipare all’evento – ci ha tenuto a sottolineare Travagli – perché noto con piacere che negli ultimi anni la storiografia nazionale come quella del nostro territorio e della nostra comunità, grazie a studi e ricerche storiche, si è riappropriata e arricchita di figure femminili molto importanti che hanno lasciato una testimonianza di valore inestimabile in diversi ambiti socio culturali, artistici e politici, rilevante è soprattutto il tema del lavoro vera testimonianza di emancipazione. Come Assessore alle Pari opportunità plaudo pertanto a tutte quelle iniziative che tendono a promuovere la conoscenza e lo studio di donne di spessore che nel corso della loro esistenza hanno profuso impegno e devozione a idee, progetti, professionalità e a cui sono dedicati seminari, convegni come pure l’intestazione di vie, piazze o giardini, affinché la loro esistenza e il loro valore non sia dimenticato e contestualmente, per rafforzare la cultura e l’impegno di tutti al riconoscimento delle pari dignità».
A restituire giusta importanza e memoria a Rina Melli, saranno Anna Quarzi, presidentessa dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, Susanna Garuti, giornalista e autrice del libro “Come le donne diventeranno libere: socialismo ed emancipazione nel giornale della socialista Rina Melli: Eva (1901 – 1903)”, Eugenio Ciccone, giornalista ed direttore delle pubblicazioni Filo e The Ferrareser che in più occasioni si sono occupate di Rina Melli e danno spazio alle nuove voci di donne ferraresi, Giacomo Locci, giornalista e autore di Cumbre Altre Frequenze che sta realizzando un podcast su di lei. Durante la mattinata di studi, valevole per i crediti formativi dei giornalisti, ci sarà un reading corale per voci di donne a cura di Ferrara Off con le allieve guidate dall’attrice e regista Chiara Tessiore, del Progetto OFFline – Laboratorio permanente di incontro fra le generazioni, sostenuto dal Dipartimento per le politiche della famiglia – Presidenza Consiglio dei Ministri.
Nata il 3 novembre 1882 da una famiglia della borghesia ebraica ferrarese, Rina Melli abbandona ben presto il tetto famigliare per andare a vivere nel più povero e popolare borgo di San Luca, assieme al suo compagno Paolo Maranini, illuminato dirigente del circolo socialista locale “Figli del lavoro”. Giovanissima, la Melli fonda il primo periodico socialista rivolto alle donne, “Eva”, pubblicato tra il 1901 e il 1903, quando il ferrarese era una terra di braccianti e operaie senza diritti. Precorritrice dei movimenti femministi, rispettata attivista in un mondo di uomini, politica visionaria e coraggiosa, Melli è stata capace di diventare una voce autorevole del partito socialista in un momento di lotta e trasformazione in tutto il paese. Tra fine ‘800 e ‘900 la condizione del lavoro femminile è particolarmente penosa e non gode di tutele giuridiche. Per questo Rina mette tutta sé stessa nell’attività sindacale rivolta alle lavoratrici, costituendo leghe e organizzando circoli. All’inizio del secolo scorso, il movimento contadino ferrarese intraprende una crescita straordinaria che non ha uguali in nessun’altra provincia italiana. Al primo congresso della federazione socialista provinciale, le leghe femminili sono ben 38: a guidare questo imponente movimento Rina Melli, con il sostegno del marito.
Strumento di questa rivoluzione è il periodico “Eva”. «Un giornale che parla alle donne del popolo – come scrive Susanna Garuti nel suo libro – un periodico per l’emancipazione ed il riscatto sociale delle donne. Tema portante è il lavoro nelle sue diverse articolazioni, al centro vi sono le lavoratrici assoggettate a sfruttamento e disparità, l’impianto editoriale è improntato all’educazione per renderle consapevoli della propria condizione, della necessità di organizzarsi collettivamente e di abbracciare la fede socialista».
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