Pd e Moviemto 5 Stelle chiedono chiarimenti all’amministrazione comunale di Ferrara sull’aumento delle tariffe del trasporto pubblico locale entrato in vigore dal 1° novembre. I primi lo fanno con un’interpellanza firmata dal consigliere Davide Nanni mentre i secondi con un’interrogazione firmata dalla consigliera Marzia Marchi.
Entrambi riprendono i dati da Ami e Tper sull’adeguamento tariffario, previsto dalla proroga del contratto di servizio, ha comportato aumenti sui titoli di viaggio ma non sugli abbonamenti. Il biglietto urbano passa così da 1,50 a 1,90 euro, mentre quello acquistato a bordo sale da 2,00 a 2,50 euro. Aumenti anche per il “Giornaliero Ferrara” (da 5 a 6,50 euro) e per il City Pass 10 corse (da 14 a 17,50 euro).
A contestare la misura Federconsumatori, lamentando l’assenza di un confronto preventivo con le associazioni dei consumatori e sottolineando come il “rincaro del 27% superi ampiamente l’incremento dell’inflazione registrato negli ultimi cinque anni”. Numerose segnalazioni di utenti evidenziano inoltre la scarsa qualità del servizio, con pensiline danneggiate, assenza di sedute adeguate e difficoltà per le persone con disabilità.
Nell’interrogazione, la consigliera Marchi sottolinea come gli aumenti non siano accompagnati da miglioramenti nella qualità, accessibilità o frequenza del servizio, né da un rafforzamento delle alternative sostenibili, come la rete ciclabile cittadina, ancora insufficiente a collegare in modo efficace la città con aree strategiche come l’ospedale di Cona.
Il Movimento 5 Stelle chiede quindi all’amministrazione comunale di rendere pubblici i termini della proroga del contratto di servizio che avrebbero giustificato un adeguamento tariffario di tale entità, “superiore all’aumento inflazionistico”, e di chiarire quali interventi siano previsti per migliorare concretamente il trasporto pubblico locale.
Nanni chiede invece di “sapere quali motivazioni abbiano indotto l’amministrazione ad avvallare rincari del 27% sul costo dei biglietti di corsa giornaliera e a zona sulle linee urbane ed extraurbane che servono il nostro territorio comunale, senza aprire un preventivo confronto con gli utenti e le associazioni di consumatori del Comitato consultivo degli utenti del Trasporto Pubblico del Bacino di Ferrara”.
Inoltre chiede di “capire quale beneficio di medio-lungo periodo si attendando da una simile scelta, anche rispetto alle indicazioni strategiche contenute nel Pums”.
Infine vorrebbe “comprendere come mai non si sia proceduto ad utilizzare i margini di manovra economica sugli adeguamenti tariffari previsti all’art. 39 c. 5 bis della Legge regionale n. 30/98 al fine di evitare rincari giornalieri eccessivi almeno sulle linee 11 e 6, dove maggiore è la frequenza di utilizzo poiché attraversano i principali assi urbani collegando tra loro servizi essenziali come la Stazione FS e l’Arcispedale S. Anna”.
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