Eventi e cultura
5 Novembre 2025
Grande successo per l'ultimo appuntamento 2025. Oltre 150 partecipanti sul corso Ercole d'Este

“Storie di Artigiani e Mercanti nella Ferrara Antica”: un viaggio nel cuore della città rinascimentale

di Redazione | 3 min

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Lo scorso fine settimana, Ferrara ha accolto con entusiasmo il secondo e ultimo appuntamento del 2025 di “Storie di Artigiani e Mercanti nella Ferrara antica”, promosso da Confartigianato Ferrara. Un pubblico straordinario, con oltre 150 presenze, ha preso parte al percorso, che ha attraversato nella sua interezza l’antica Strada degli Angeli, ora corso Ercole d’Este, cuore pulsante della Ferrara rinascimentale, ridando vita a un passato lontano, ma straordinariamente vicino.

Dopo i saluti istituzionali dell’assessore alle Attività Produttive Francesco Carità e del vicepresidente della Camera di Commercio di Ferrara-Ravenna Paolo Govoni, il percorso ha preso il via dalla Porta degli Angeli, con Francesco Buttino, funzionario Confartigianato e guida d’eccezione, intento ad aprire il racconto con l’antefatto imprescindibile, uno dei momenti più critici e significativi della Ferrara del tardo Quattrocento, ovvero la Guerra del Sale (1482-84). Troppo spesso dimenticata come un conflitto legato a motivi economici, questa guerra fu in realtà l’ultimo scontro interamente “italiano” a cavallo fra ‘400 e ‘500, che vide Ferrara, alleata con Milano, Napoli, Firenze e Mantova, fronteggiare la potente Serenissima Repubblica di Venezia alleata del Papa Sisto IV. Un conflitto che rischiò di cancellare Ferrara dalle mappe geografiche, ma che alla fine vide la città sopravvivere, anche grazie alla determinazione della duchessa consorte Eleonora d’Aragona.

E durante quel drammatico periodo, la forza di Ferrara è venuta anche dal coinvolgimento di artigiani e mercanti, che, sebbene non direttamente sul campo di battaglia, sono stati fondamentali sia nella difesa della città che nella sua successiva ricostruzione. La loro capacità di adattarsi e di preservare il patrimonio comunitario e culturale ha avuto un ruolo essenziale nel mantenere viva l’identità ferrarese, custodendo nel tempo la bellezza della città che oggi possiamo ancora ammirare nel suo tessuto urbano.

Il percorso si è  snodato tra le meraviglie dell’Addizione Erculea,  la grandiosa opera di trasformazione urbana che ha reso Ferrara una delle prime città moderne d’Europa, grazie al genio dell’architetto Biagio Rossetti. Da Villa Boari, dove fino a inizio ‘800 sorgeva la chiesa di Santa Maria degli Angeli, luogo di sepoltura estense, al Quadrivio degli Angeli, da Palazzo dei Diamanti a Palazzo Gulinelli, le tappe storiche sono state accompagnate da emozionanti momenti di musica dal vivo, con i Cantori del Vòlto diretti da Raffaele Giordani, che hanno eseguito brani tratti dal repertorio di compositori legati alla corte estense, come Giaches De Wert e Josquin Desprez, restituendo così l’atmosfera di fascino unico della corte rinascimentale.

Un vero e proprio momento a sorpresa si è svolto nel cortile di Palazzo Giulio d’Este, aperto grazie alla disponibilità della Prefettura, dove il racconto ha virato improvvisamente verso un tema inaspettato ma perfettamente pertinente rispetto all’epoca del racconto, ovvero la scoperta dell’America. Grazie alla lettura di un dispaccio dell’ambasciatore estense a Milano del 1493, e alla presentazione di una copia del celebre Planisfero di Cantino, è stato possibile scoprire come Ferrara abbia “visto” e reagito agli eventi storici legati alla scoperta del Nuovo Mondo, dimostrando ancora una volta come la città fosse proiettata verso le grandi novità della sua epoca.

Presso il sagrato della chiesa del Gesù, un’aura di raccoglimento sacro ha investito i partecipanti, silenziosamente assorti nell’ascoltare le note della Missa Hercules Dux, giustamente dedicata al protagonista dei racconti di giornata. A seguire, la sontuosa cornice del cortile interno di Palazzo Naselli Crispi, sede del Consorzio di Bonifica Pianura, per i saluti finali del presidente di Confartigianato Ferrara Gallerani e del segretario provinciale Cirelli, e i saluti finali di fronte alla Sala Borsa, già Monte di Pietà, fra le suggestioni dei “sotterranei estensi” e le leggende del Worbas e del Borgo dei Leoni.

Un pomeriggio indimenticabile che ha unito storia, cultura, arte, sapienza artigiana e comunità, lasciando a tutti i partecipanti il desiderio di continuare a scoprire e proteggere il patrimonio straordinario che Ferrara porta in eredità.

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