Attualità
3 Novembre 2025
L’Unione Sindacale di Base  Scuola aderisce alla mobilitazione nazionale di martedì 4 novembre dopo il blocco del convegno “La scuola non si arruola”: “Chi parla di pace e contro l’imperialismo viene silenziato”

Docenti in piazza contro la “scuola arruolata”: presidio Usb davanti alla Cattedrale

di Redazione | 2 min

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Oggi martedì 4 novembre, anche Ferrara sarà tra le oltre trenta città italiane che ospiteranno un presidio dell’Unione Sindacale di Base Scuola per denunciare, come si legge nel comunicato diffuso dal sindacato, “la repressione in atto nelle scuole” e “la limitazione della libertà di formazione”.

Il ritrovo è fissato alle ore 16 davanti alla Cattedrale, in corso Martiri della Libertà, dove docenti, studenti e cittadini si uniranno per difendere una scuola “libera, democratica e per la pace”.

La protesta nasce dopo il blocco da parte del Ministero dell’Istruzione del convegno nazionale promosso dal Centro Studi Trasformazioni Economico Sociali (Cestes), intitolato “4 Novembre. La scuola non si arruola”. L’incontro, che aveva raccolto oltre mille adesioni da tutta Italia, avrebbe dovuto affrontare temi come “il riarmo, la logica della guerra come soluzione dei conflitti internazionali, l’imperialismo che alla guerra inevitabilmente porta”.

Pochi giorni prima del suo svolgimento, tuttavia, il Ministero ha disposto lo stop all’iniziativa e avviato un procedimento per la revoca dell’accreditamento del Cestes. Un gesto che Usb giudica gravissimo: “Chi parla di educazione alla pace, si esprime contro l’imperialismo, rifiuta il militarismo e si schiera con il popolo palestinese non deve parlare e non deve pensare — questo il messaggio chiaro e violento di Valditara e del governo Meloni”.

La Usb Scuola di Ferrara sottolinea come “fortunatamente questo sentire non è condiviso dalla grande maggioranza dei docenti”, ricordando che “questo Paese ha una Costituzione che ripudia la guerra (art. 11) e garantisce la libertà dell’arte e della cultura, della scuola e dell’università (art. 3 e 33)”.

Il presidio ferrarese si inserisce in una mobilitazione nazionale che toccherà piazze grandi e piccole, da Palermo a Torino, da Roma a Trento. “Non ci fermiamo e non ci fermeremo — ribadisce la Usb —. Serve pensare un percorso, dare continuità alla presa di coscienza e alla mobilitazione”.

Dopo le manifestazioni del 4 novembre, il sindacato annuncia una assemblea nazionale il 10 novembre, per discutere “della repressione nelle scuole, della volontà politica di assimilare antisionismo e antisemitismo (Ddl Gasparri), della distruzione della scuola della cultura”, e per preparare “lo sciopero generale del 28 novembre e la manifestazione nazionale del 29 novembre a Roma, contro la finanziaria di guerra, per la tutela della scuola pubblica, statale, libera e costituzionale”.

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