Formignana. C’è una storia da conservare, un desiderio di conoscenza enologica, anche di natura culturale da tramandare, una rivalutazione sotto il profilo salutistico che di fatto riconsideri il vino sia come fattore sociale, sia come alimento, con le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie attraverso la presenza di polifenoli tra cui il resveratrolo, abbinato alle buone abitudini e ai sani stili di vita. Una corretta comunicazione può dare un importante contributo, cosi come i produttori debbono operare in qualità, specie se di piccole dimensioni, affinché la viticoltura ferrarese possa suscitare un sempre maggiore interesse nei confronti dei consumatori, unitamente ai prodotti tipici locali, nel pieno rispetto delle tradizioni, del territorio e con forme sempre più collaborative tra tutte le parti in causa.
Se ne è discusso in “Passione Vino”, il convegno organizzato mercoledì 29 ottobre presso il Teatro Comunale di Formignana da Confagricoltura Ferrara con il patrocinio del Comune di Tresignana, al fine di promuovere i produttori locali, tutelarne il valore intrinseco quali importanti presidi territoriali, e per valorizzare l’abbinamento vino-cibo, grazie all’apporto dei volontari della Pro loco Tresigallo Aps, del Circolo Auser Art’è e da alcuni rappresentanti della Confraternita del Tartufo Rosso di Formignana che ha rivalutato, per poi riproporla, l’antica ricetta del Salame da Succo.
Paolo Cavalcoli – direttore di Confagricoltura Ferrara e moderatore della tavola rotonda composta da: Claudia Guidi, vicepresidente di Confagricoltura Ferrara e presidente di Anga-Giovani Agricoltori di Confagricoltura Emilia Romagna, Sergio Benati, vice presidente regionale della sezione Vitivinicola della stessa organizzazione sindacale, Adriano Facchini, componente del Consiglio direttivo di Confagricoltura Ferrara e Sergio Guidorzi, componente di Giunta di Confagricoltura Ferrara e Gran Maestro della Confraternita del Salame da Succo, versione locale del famoso insaccato ferrarese – ha ripercorso alcune tappe storiche: “Il vino ferrarese ha una storia lunga e affascinante che risale probabilmente anche a qualche decennio prima del Cinquecento”.
Claudia Guidi è partita dai dati odierni che fanno registrare un drastico calo del consumo pro capite medio pari all’80% da un cinquantennio a questa parte, per poi aggiungere: “Siamo al fianco dei nostri viticoltori affinché le loro problematiche vengano portate alle sedi opportune: il settore necessita oggi di costante innovazione per poter reggere in un mercato caratterizzato da un consumatore sempre più informato, ma siamo molto fieri dei produttori della nostra provincia, che sono riusciti a valorizzare con grande passione e capacità i vini del territorio”. “Questo settore ha una sua rilevanza dal punto di vista economico e produttivo – ha precisato Sergio Benati, dopo aver sostenuto che è nella vocazione sindacale anche quella di promuovere iniziative come “Passione Vino” –: Oggi il consumatore di vino è anche consumatore di conoscenze del vino e chiede rispetto del territorio e della qualità del prodotto. Fare vino di qualità oggi è un imperativo e abbiamo il dovere di sostenere le istanze del settore nelle sedi istituzionali: pensiamo alla questione dazi, alla lotta alle fitopatie e agli effetti del cambiamento climatico”.
La viticoltura ha aspetti storico sociali di notevole interesse che spiegano anche che cosa occorre fare per invertire un trend che porta a penalizzare il consumo di vino in generale: “Segnalo che nel sito archeologico di Pilastri sono stati rinvenuti frammenti di vaso risalenti all’ultimo periodo dell’Età del Bronzo con tracce di vino, prove del più antico consumo di vino in Italia. Dal punto di vista dell’opinione pubblica e delle normative, è stato forse il prodotto più penalizzato in assoluto negli ultimi tempi: il consumo medio pro capite è calato dell’80 % negli ultimi 55 anni e le superfici a vite si sono dimezzate – ha affermato Adriano Facchini – ma pochi altri prodotti hanno aspetti così importanti per la salute come la vite. Certo, serve un consumo moderato e uno stile di vita adeguato, ma non dimentichiamo la presenza del resveratrolo, tra i polifenoli, che ha notevoli proprietà antiossidanti e antinfiammatorie”.
Occorre perseguire sempre percorsi istituzionali collaborativi per valorizzare le eccellenze di un territorio e a questo proposito Facchini ha sottolineato che “noi ce la possiamo fare solo quando sviluppiamo le sinergie, la capacità di sviluppare valore attraverso la collaborazione” e poi ha concluso dicendo che “le imprese possono svolgere un ruolo sociale importante assieme alla ricerca scientifica locale e la buona informazione, dando la possibilità di sviluppare determinate sinergie”. Quelle linee suggerite anche dai saluti dell’assessore comunale con delega alle Politiche agricole Rita Canella, da Michelangelo Guglielmo, presidente della delegazione di Tresignana di Confagricoltura, dalla descrizione storica sull’origine della ricetta della Salama da Succo illustrata da Sergio Guidorzi, grazie alle quali, la dimensione comunitaria acquisisce un valore e un senso maggiori.
Seconda parte invece dedicata alla presentazione dai viticoltori e produttori presenti associati a Confagricoltura Ferrara.
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