di Asia Bertarelli
La Zia ferrarese protagonista assoluta in occasione dell’inaugurazione della quinta edizione del Ferrara Food Festival come primo insaccato estense a marchio Deco (Denominazione Comunale di Origine). L’evento si è svolto il 31 ottobre alle ore 11 presso il PalaSimaBio di piazza Municipio.
Deco è un marchio che rappresenta l’autenticità delle tradizioni culinarie ferraresi, celebra le radici gastronomiche del territorio attraverso prodotti unici e genuini, rappresenta quindi un ‘riconoscimento in più’ per chi desidera valorizzare la propria produzione in un contesto di qualità riconosciuta. Sono molti gli attori coinvolti. E’ un marchio per promuovere e tutelare i prodotti e la storia della città, con il logo a rappresentare un diamante che richiama il Palazzo dei Diamanti di colore rosso ferrarese.
La Zia ferrarese
La Zia non è soltanto un salume è una narrazione gastronomica, un oggetto di identità collettiva che racconta la storia delle campagne ferraresi e della loro capacità di trasformare la semplicità in eccellenza, realizzata con l’uso dell’intestino cieco del suino, chiamato anche “Al ziec”. La sua forma è ovale allungata di un color rosso intenso.
Come spiegato da Alberto Succi, consigliere Nazionale Federcarni, questo tipo di insacco conferisce al prodotto una stagionatura più complessa e corposa, risultando di un gusto inconfondibile e apprezzato da tempo.
Alla presentazione sono intervenuti l’assessore al Commercio e alle Attività produttive Francesco Carità; il presidente dell’Associazione Provinciale Strada dei Vini e dei Sapori Massimiliano Urbinati; il consigliere nazionale Federcarni Alberto Succi; il professore Liborio Trotta della Commissione Deco, chef e professore dell’Istituto Vergani, insieme a produttori e operatori del settore agroalimentare locale.
Gli interventi
Come ha dichiarato l’assessore Francesco Carità: ”L’obiettivo è presentare un’eccellenza correlata all’identità del nostro territorio e delle nostre origini, proseguendo il lavoro già fatto per prodotti come la tenerina e il pasticcio di maccheroni, ma estendendolo per la prima volta al mondo della carne”.
Il presidente dell’Associazione Provinciale Strada dei Vini e dei Sapori Massimiliano Urbinati ha rimarcato l’importanza della partecipazione dei giovani: “Si tratta di fare comunità. Garantire un coinvolgimento per i giovani tramite l’istituto Orio Vergani è fondamentale per mantenere le tradizioni e non far fallire il Made in Italy”.
“Si parla di enogastronomia – dice la vicepresidente Annalisa Barison – e il prodotto perfetto per l’abbinamento è il Merlot della Doc Vini del Bosco Eliceo. Ciò che rende questo abbinamento un matrimonio a livello palatale, è la composizione del vino che permette di ripulire la bocca, mantenendo l’aroma della Zia ferrarese”.
L’abbinamento con il pane è stato pensato per far legare e creare un accostamento tra i prodotti.
L’incontro si è concluso con gli interventi di alcuni produttori locali. Massimo Cappelli, panificio Cappelli (Confartigianato) ha magnificato la tradizione dell’arte bianca ferrarese, Cristiano Pirani, socio lab Cr.Ch Srl. (Cna) si è concentrato sulle caratteristiche della ‘ricciola’, mentre Marco Amelio, presidente Ascom, ha rappresentato un quadro generale del settore della panificazione estense e ricordato il ‘maestro’ Perdonati scomparso recentemente. E ancora, Antonio Di Benedetto, forno pasticceria Palladino (Ascom) e, per il Consorzio Panpera, Alessandro Partigiani, presidente Assopanificatori Confesercenti, i quali hanno parlato e promosso il pane ferrarese, ribadendo come esso non sia solo un alimento, ma un pilastro dell’identità comunitaria e della storia, con nuovi prodotti che ne reinterpretano la tradizione in chiave moderna e salutare.
			 
				
				
				
				
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