Cento. “Quello che abbiamo cercato di scongiurare con il nostro comunicato di inizio ottobre, purtroppo si è realizzato”. È l’amaro commento del comitato Cittadini in Soccorso all’Ospedale di Cento, che torna a denunciare il “declassamento” della Terapia Intensiva del SS. Annunziata, trasformata – di fatto – in un reparto di Subintensiva.
Secondo il gruppo, gli spostamenti del personale sanitario «fino a prima dell’estate addetto ai 6 posti di Terapia intensiva e ora collocato ufficialmente in altri reparti interni» sarebbero la prova di una “scellerata trasformazione”. Oggi – spiegano – “sono attivi solo 1 o 2 posti d’Intensiva e gli altri 4 di Subintensiva”.
Una riduzione che, secondo il comitato, ha già avuto conseguenze concrete sul fronte chirurgico. Un professore che ha lavorato per anni al SS. Annunziata avrebbe confermato “le nefaste conseguenze di questo declassamento”, come “il calo drastico degli interventi nel reparto di Chirurgia, ormai limitato a operazioni di media e bassa difficoltà”. I casi più complessi, denunciano, “sono già trasferiti a Cona, dove esistono ben 17 sale operatorie che evidentemente sono da riempire”.
Per i Cittadini in Soccorso, questo sarebbe solo l’ultimo tassello di un processo più ampio: “L’ennesima dimostrazione di ciò che andiamo dicendo da tempo – si legge nel comunicato – ossia che esiste un disegno politico di depotenziare gli ospedali periferici, come quello di Cento, a favore della mega struttura di Cona”.
Non mancano parole dure verso il Comune: “Data l’ormai cronica assenza o insignificanza dell’Amministrazione comunale di Cento in tema di difesa del SS. Annunziata, non perderemo più tempo ad appellarci inutilmente a loro”. L’accusa è quella di essere “più impegnati a giustificare le scelte della loro parte politica regionale, invece di aiutare con i fatti i cittadini bisognosi di cure”.
Il comitato lancia quindi un appello ai professionisti dell’ospedale: “Ci rivolgiamo ai Primari, ai dirigenti e a tutto il personale sanitario affinché reagiscano al suo svuotamento operativo, facendo emergere le questioni e facendo valere presso l’Asl ferrarese le ragioni sacrosante del mantenimento in forza del nosocomio”.
E la chiusura è un invito alla mobilitazione civile ma determinata: “Vi sono tempi nei quali è un dovere morale reagire, pacificamente ma in maniera risoluta, a questioni che recano danni gravissimi alla comunità. E l’attuale è uno di quelli”.
Per Cittadini in Soccorso all’Ospedale di Cento è tempo di “una presa di coscienza generale della gravità della situazione”. “È in gioco il bene più prezioso del nostro territorio – concludono – e non possiamo accettare che lo indeboliscano con scelte politiche sbagliate e quindi dannose”.
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