Tutte le opposizioni chiedono la convocazione in seduta congiunta della terza e quarta commissione “per valutare la reale disponibilità di spazi pubblici pronti a ospitare, nel 2026, la Casa del Volontariato”. Chiedono inoltre di poter ascoltare “tutte le realtà associative ed enti di terzo settore oggi locate nella sede di via Ravenna 52 con l’obiettivo di favorire un più sereno, proficuo e franco dialogo tra le istituzioni e mondo del volontariato ferrarese”.
Nel documento ricordano la scadenza della convenzione tra il Comune di Ferrara e il Csv Terre Estensi alla fine del 2025. Si tratta di un accordo, attivo dal 2013, riguardante gli spazi attualmente sede per 89 associazioni del Terzo Settore in via Ravenna 52.
Associazioni che “hanno promosso un appello al sindaco di Ferrara, ad oggi sottoscritto da oltre 200 cittadini, per chiedere l’apertura di un tavolo di confronto sul futuro della Casa del Volontariato”.
Riprendendo poi quello che sui giornali di ieri, ma anche in precedenti occasioni, Paolo Calvano (capogruppo Pd nell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romanga) aveva proposto, l’utilizzo degli immobili di proprietà regionale di via IV Novembre.
Il consigliere aveva invitato il Comune a non fare un “muro di gomma” utilizzando l’immobile per uno scopo previsto dall’accordo tra l’ente di Ferrara e la Regione. Si tratta infatti, come detto dal capogruppo a seguito di un’interrogazione in Regione, di uno spazio per cui “il piano gestionale prevede espressamente il mantenimento del presidio delle associazioni del Terzo settore”.
Gli attuali occupanti degli spazi, il Centro per l’impiego, traslocherà in primavera e per questo le opposizioni vorrebbero che almeno si potesse discutere di un insediamento del Csv. Al contrario durante la risposta a un question time nell’ultimo Consiglio comunale dello scorto 27 ottobre l’assessora Cristina Coletti ha ribadito la volontà dell’amministrazione di assegnare alla Casa del volontariato gli spazi di via Bologna 637.
Una risposta arrivata, dicono, “senza motivare il diniego alla proposta alternativa di ospitarla presso i locali che verranno presto liberati in viale IV Novembre e senza prendere in considerazione l’ipotesi di un ulteriore confronto con le associazioni coinvolte nel trasloco forzato da via Ravenna 52”.
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