“È un aumento importante e inatteso, che rischia di mettere in difficoltà tante imprese dell’autotrasporto: la forte competitività e la conseguente gara al ribasso che regna nel mondo dell’autotrasporto impedisce alle imprese del settore di recuperare gli aumenti di costo aumentando le tariffe richieste al cliente. Quindi le imprese vedranno assottigliarsi i propri margini di profitto, con le ovvie conseguenze su redditività e occupazione”.
Giorgio Poltronieri, presidente di Cna Fita Ferrara, commenta così la notizia che in queste ore preoccupa tutto il mondo dell’autotrasporto. Nel testo della legge finanziaria 2026 che è stato trasmesso alle Camere è infatti contenuto un aumento delle accise sul gasolio di 4,05 centesimi al litro. Il provvedimento riprende un decreto emanato in marzo 2025 e finalizzato a riequilibrare tra loro le accise su gasolio e benzina: ma il processo di riequilibrio nel decreto 2025 doveva compiersi gradualmente, nell’arco di cinque anni. L’attuale disegno di legge finanziaria 2026 accelera invece i tempi, prevedendo un aumento immediato dal primo gennaio 2026, che gli autotrasportatori considerano una vera e propria stangata. Una stangata che, tra l’altro, colpisce in maniera ancora più dura le imprese che utilizzano veicoli sotto le 7,5 tonnellate o che ancora non sono riuscite ad adeguarsi agli standard euro 5 ed euro 6: queste imprese non beneficiano di alcun meccanismo di parziale recupero delle accise.
“Spesso non ci si rende conto – prosegue Poltronieri – che il gasolio, per gli autotrasportatori, ha la stessa importanza dell’energia elettrica o del gas per le aziende di produzione. Loro fanno andare i macchinari con l’energia elettrica e il gas e giustamente lamentano bollette troppo alte, più alte della media europea. Le nostre imprese di trasporto merci già adesso pagano accise più alte del 25-30% sulla media europea. Riusciranno a sopportare un nuovo aumento?”.
Ora le imprese e le associazioni che le rappresentano, come Cna Fita, chiedono che il provvedimento venga rivisto.
“Il riallineamento delle accise sui carburanti, fatto in questo modo – conclude la presidente di Cna Ferrara Jessica Morelli – penalizza eccessivamente le imprese di autotrasporto che subiscono un aumento eccessivo e inatteso dei propri costi di esercizio. Si dimentica che l’autotrasporto è un pezzo fondamentale dell’economia del nostro Paese, collega tra loro le imprese e le imprese stesse con i consumatori. Spero che il governo dia ascolto alle proteste che vengono dalle imprese e dalle associazioni imprenditoriali”.
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