Alla vigilia della partita contro la Juvi Cremona che si terrà alla Baltur Arena alle ore 20:30 di oggi mercoledì 29 ottobre, il coach della Sella Cento, Emanuele Di Paolantonio, ha risposto alle domande in merito alle condizioni dei giocatori e alla preparazione del match.
Quali sono le condizioni di Berdini? Potrà giocare domani (oggi, ndr)?
“Sì, ha avuto un malore subito prima della partita, probabilmente allo stomaco. Adesso è in ripresa, non sta ancora benissimo ma domani dovrebbe essere della gara”.
Cosa temi di più di Cremona – la sorpresa di questo campionato finora – e che partita dovrete giocare per provare a vincerla?
“Dovremo fare sicuramente una partita solida dal punto di vista difensivo, dove abbiamo fatto qualche errore in più rispetto al solito – al netto del talento di Bergamo – nella trasferta di Monza, partita non al livello delle ultime prestazioni difensive. Ci sarà anche bisogno di attaccare con pazienza una squadra molto performante dal punto di vista difensivo, ben allenata ed organizzata, con giocatori di stazza e che può essere molto aggressiva e fisica. Di conseguenza, non dovremo accontentarci della prima o della seconda opzione che riusciremo a trovare, ma provare ad andare avanti ed attaccarli profondi nel possesso, perché contro una squadra così di taglia e intensità difensiva, la prima opzione molto probabilmente sarà contrastata”.
Per poter battere una squadra così in salute, la chiave di questa partita può essere la lotta a rimbalzo?
“Sicuramente la lotta al rimbalzo è una delle caratteristiche che ci servono per riuscire a portare a casa la partita: su 7 partite, un dato statistico ancora non troppo rilevante ma che inizia ad avere il suo peso, ne abbiamo vinte 4 di battaglie a rimbalzo, e di queste 4 ne abbiamo vinte 3 di partite. Quindi questo è sicuramente un aspetto decisivo nell’arco dei 40 minuti”.
C’è un motivo particolare per cui Moretti non è entrato nelle ultime due partite o è una semplice scelta tecnica?
“No, lui fa parte della squadra, ci mancherebbe che ci fosse un motivo particolare. Nelle nostre rotazioni è quello che si definisce in gergo “il quarto lungo”, quindi ci sono momenti in cui ha spazio in campo e altri in cui decido che non ne ha, ma Moro è qui per lavorare, per crescere e per darci una mano, quindi queste sono sciocchezze: non c’è nessuna motivazione particolare se non il campo e la pallacanestro, quindi pensiamo a questo”.
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