Economia e Lavoro
29 Ottobre 2025
L’ente ha ottenuto l’attestazione di conformità superando la verifica in accordo alla norma ISO 14064-1, che misura la “carbon footprint” e continua il suo percorso di sostenibilità in ogni azione consortile

Il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara ‘certifica’ le emissioni di gas serra: è primo in Italia

di Redazione | 3 min

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Incrementare la sostenibilità dell’azione del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara sul territorio, riducendo in maniera costante gli impatti e le emissioni di anidride carbonica. Un obiettivo strategico che l’ente si è posto a partire dal 2021 al quale oggi si aggiunge un ulteriore importante tassello: l’attestazione di conformità in accordo alla Iso 14064-1, uno standard internazionale che quantifica e monitora le emissioni di gas a effetto serra (Ghg).

Si tratta del primo consorzio di bonifica in Italia che ha scelto di verificare la “carbon footprint” di organizzazione, una vera e propria impronta digitale che monitora quante sono le emissioni in atmosfera rilasciate durante lo svolgimento delle attività del consorzio, con la finalità precisa di ridurle al minimo.

Un punto di svolta a livello di sostenibilità, come spiega il presidente Stefano Calderoni: “Quando si è insediata la nuova amministrazione nel 2021 abbiamo scelto una direzione precisa: utilizzare le nuove tecnologie a supporto di un percorso di sostenibilità ambientale, economica e sociale, senza compromettere la capacità operativa dell’ente. Abbiamo quindi pensato a quali strategie introdurre e abbiamo iniziato progressivamente ad applicarle, arrivando nel 2023 ad avere il primo Report di sostenibilità, realizzato in collaborazione con la società ferrarese Punto 3 che si occupa di sviluppo sostenibile. Si tratta di uno strumento di rendicontazione trasparente che ci ha restituito un quadro completo e concreto delle attività e degli impatti dell’azione consortile, in linea con i principi dell’Agenda 2030. Grazie a questo report, un vero e proprio vademecum operativo, siamo arrivati alla verifica della nostra “impronta di carbonio” che ci permette oggi di valutare una serie di parametri, tra cui l’impatto climatico, un tema che è diventato cruciale negli ultimi anni per la nostra agricoltura e la tenuta idrogeologica del territorio. Per il nostro ente si tratta di un passo avanti importante di una strategia a lungo termine di mitigazione, che continuerà anche nei prossimi anni per arrivare a ridurre ancora di più l’impatto delle nostre azioni su un territorio dove operiamo ogni giorno. Un territorio che non è “esterno” al Consorzio ma è parte integrante del nostro patrimonio da salvaguardare con cura e trasparenza”.

In questi anni la società Punto 3 ha supportato il Consorzio di Bonifica nella concretizzazione della propria visione, che parte dalla consapevolezza che il cambiamento climatico ha già prodotto effetti nel presente. “La quantificazione delle emissioni di CO2 equivalente – spiega Stefano Secco, di Punto 3 – è parte di un progetto più ampio, finalizzato ad individuare azioni concrete che consentano al Consorzio di Bonifica di ridurre il proprio impatto sul cambiamento climatico. Come sempre, il primo passo per intervenire è misurare. In quest’ottica l’energia elettrica si è confermata la principale fonte di emissioni climalteranti, essendo anche una delle principali voci di costo dell’Ente, sulla quale non vi è possibilità di controllo diretto dei consumi. Il lavoro ha tuttavia evidenziato la possibilità di intervenire anche su altre sorgenti: tra queste la tipologia di carburante approvvigionato, i materiali acquistati e il loro trasporto presso i siti di lavoro, lo spostamento casa-lavoro dei collaboratori per citare le principali. Azioni che, basate su dati verificati da un Ente terzo internazionalmente riconosciuto come Bureau Veritas, puntano a fare del Consorzio di Bonifica un soggetto trainante per la mitigazione dei cambiamenti climatici, sia in ambito locale che nazionale”.

“Qualsiasi strategia di sostenibilità deve basarsi su misurazioni corrette: ecco perché la verifica di conformità rispetto alla metodologia di calcolo internazionale Iso 14064-1 assume una valenza strategica- conclude Roberta Prati, Certification, B&I e Skills Hub Director di Bureau Veritas Italia -quei numeri sono infatti il fondamento delle decisioni e delle azioni di riduzione e miglioramento. Siamo orgogliosi di poter confermare – con i nostri audit di verifica – la robustezza dell’approccio alla misurazione, sostenendo le scelte in grado di generare impatti significativi.”

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