Attualità
29 Ottobre 2025
Dal 1° novembre l’aumento del 27% colpirà i viaggiatori occasionali. Federconsumatori critica la mancanza di confronto con utenti e consumatori: "Così si allontana l’utenza dal trasporto pubblico"

Stangata sui bus. A Ferrara i biglietti più cari dopo Bologna

di Redazione | 2 min

Leggi anche

La memoria di Federico all’Einaudi

A vent’anni dalla morte di Federico Aldrovandi, i ragazzi delle classi 5S, 5V e 4v, con un incontro organizzato dell’Istituto Einaudi hanno voluto ricordare questo “ragazzo di Ferrara” vittima di un evento tragico, una notte di settembre del 2005

Dal 1° novembre 2025 viaggiare in autobus a Ferrara costerà di più. Il prezzo del biglietto singolo salirà da 1,50 a 1,90 euro, un rincaro del 27% deciso dall’Agenzia per la Mobilità (Ami), dal Comune e dalla Provincia di Ferrara. La motivazione ufficiale è quella di un “adeguamento inflattivo” che, secondo gli enti, sarebbe stato distribuito “solo ai biglietti occasionali, con la tutela dei pendolari e degli utenti fidelizzati”.

Ma Federconsumatori Ferrara contesta duramente la misura, definendola “una brutta scorciatoia che allontanerà ancor più l’utenza dal Trasporto Pubblico”. L’associazione dei consumatori lamenta soprattutto l’assenza di un confronto con i cittadini e le loro rappresentanze: “Ancora una volta sul tema sostanziale di un aumento delle tariffe gli enti preposti per queste decisioni non hanno avuto la sensibilità di aprire un confronto di merito con le rappresentanze dell’utenza”, si legge nel comunicato. Nessun coinvolgimento, dunque, “né del neo-costituito Comitato Consultivo degli Utenti, tanto meno delle associazioni dei consumatori e utenti presenti sul territorio”.

Ferrara, con il nuovo prezzo, diventa la seconda città dell’Emilia-Romagna per costo del biglietto urbano, dietro solo a Bologna (2,30 euro), che detiene anche il primato nazionale. Secondo Federconsumatori, l’aumento ferrarese “supera di gran lunga l’aumento dell’inflazione degli ultimi 5 anni, tanto da rendere confutabile la stessa motivazione”, configurando “una forzatura ingiustificabile proprio perché riferita ad un contratto di servizio in proroga”.

L’associazione sottolinea inoltre che la riforma del trasporto pubblico locale prevede che i costi del servizio siano sostenuti non solo dai biglietti, ma anche da Stato e Regioni. Tuttavia, “lo Stato non assolve all’obbligo di adeguare all’inflazione il Fondo nazionale Trasporti”, ma questo – si legge ancora – “non giustifica il trasferimento dei maggiori costi a carico degli utenti”.

Per Federconsumatori, la crisi del trasporto pubblico non può essere risolta con rincari tariffari, bensì con “riflessioni ben più lungimiranti”. L’associazione richiama la necessità di puntare sui Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (Pums) e sulla “transizione verso un sistema di trasporto pubblico più efficiente e sostenibile”. L’obiettivo, concludono, dev’essere “l’acquisizione di nuove quote di passeggeri trasportati”, e questo non può avvenire “attraverso l’aumento del prezzo del biglietto”, ma tramite “percorsi più condivisibili per migliorare un servizio che deve diventare più appetibile”.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com