Mentre Alan Fabbri brindava in consiglio comunale a quello che credeva una fine delle ostilità del conflitto israelo-palestinese, lo Stato Israeliano continuava ad uccidere civili inermi.
Da qui prende spunto la mozione di Marzia Marchi, consigliera del Movimento 5 Stelle di Ferrara, che chiede all’amministrazione di accogliere le richieste provenienti da Ferrara per la Palestina.
In primo luogo quella di pubbliche scuse al popolo palestinese e alla cittadinanza che lo sostiene per le affermazioni fatte da sindaco o accoliti in consiglio comunale.
La richiesta si basa su alcuni fatti. Nel consiglio comunale del 19 dicembre 2023 il consigliere di maggioranza Benito Zocca “pronunciava espressioni – ricorda Marchi – discriminatorie e razziste verso il popolo palestinese affermando che «si riprodurranno come le nutrie», «il popolo palestinese è fiancheggiatore di un governo di Hamas e di un esercito di terroristi», «non ho mai sentito un palestinese condannare Hamas», «non hanno un problema di natività perché noi sappiamo che hanno 4 o 5 bambini, le donne li sfornano a go go»”.
Il 24 marzo 2025, durante la contestazione della seduta del Consiglio comunale di Ferrara, Alan Fabbri “si è rivolto al pubblico presente nella sala consiliare, tra cui membri della comunità palestinese, definendo i presenti «terroristi», «filo-terroristi», intimandoli con l’espressione dialettale «andé a cà vostra»”,
Il 13 ottobre sempre Fabbri, riferendosi al raggiungimento del cessate il fuoco a Gaza, ha pronunciato le seguenti parole: “Quella che oggi celebriamo non è soltanto la fine delle ostilità: è la vittoria della diplomazia, del dialogo e della speranza. È la dimostrazione che, anche nei momenti più bui, la fiducia nel dialogo e nella mediazione prevale sulla forza delle armi e sull’inutilità dell’odio di piazza”. Nella stessa seduta, inoltre, mentre si presentavano le mozioni della minoranza per chiedere il boicottaggio dei rapporti istituzionali ed economici con lo Stato di Israele, il sindaco ha interrotto l’intervento della consigliera Anna Zonari definendo il testo che presentava come “anacronistico”, per poi uscire dall’aula insultandola (“comunista di m***a”).
Il 16 ottobre, infine, la pentastellata ricorda che “sono uscite per mezzo stampa dichiarazioni razziste e offensive verso la comunità palestinese da parte di un consigliere,e vicecapogruppo della lista Alan Fabbri Sindaco, in cui si è detto che «la kefiah è simbolo di terrorismo» e riferendosi ad una consigliera che la indossa le ha intimato: «non si venga vestiti da terroristi»”.
Questi i motivi per cui Marchi, oltre alle scuse pubbliche, chiede alla giunta il r5iconoscimento e la condanna del genocidio a Gaza, come già fatto dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani e l’esposizione della bandiera palestinese, “così come hanno fatto molteplici altre amministrazioni, un segno tangibile della propria solidarietà al cessate il fuoco che permetta al popolo palestinese di potersi manifestare come società civile in vista della costruzione di un vero e proprio Stato autodeterminato”.
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