Riconoscere, prevenire, intervenire. Sono stati questi i temi al centro del convegno “Facing Abuse 4.0 – Saper riconoscere i segnali di maltrattamento fisico e abuso sessuale”, che si è tenuto sabato 25 ottobre al nuovo polo didattico dell’Università di Ferrara, presso l’ospedale di Cona.
L’iniziativa rientra in un progetto nazionale dedicato alla formazione multidisciplinare sui casi di abuso infantile, con l’obiettivo di diffondere competenze e strumenti utili per intercettare tempestivamente situazioni di rischio.
Come ricordato nel comunicato di presentazione, “i maltrattamenti segnano profondamente bambini e ragazzi, minando la loro incolumità e i loro diritti inalienabili proprio all’interno delle mura domestiche”.
Pietro Ferrara, professore ordinario di Pediatria all’Università Campus Bio-Medico di Roma, che ha inquadrato l’incontro all’interno di un percorso formativo itinerante:”Questo evento fa parte di una serie di incontri in 52 città italiane, con 700 ore di formazione e oltre 86 corsi. Serve a sensibilizzare e ad aiutare i medici a riconoscere i segnali, spesso aspecifici, di maltrattamento e a vincere la paura di fare la segnalazione. Segnalare non è solo un obbligo di legge, ma un dovere morale”.
A sottolineare il valore della collaborazione tra istituzioni sanitarie e territorio è stata Agnese Suppiej, professoressa ordinaria di Pediatria all’Università di Ferrara e direttrice della Clinica Pediatrica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Anna: “È fondamentale fare formazione su questi temi. Spesso è difficile orientarsi o coordinarsi se ci si sente soli, ma questo evento rappresenta un’occasione preziosa per rafforzare il confronto e la rete locale. Ferrara ha tante risorse e questo percorso aiuterà a valorizzarle”.
Infine Rosa Maria Gaudio, professoressa ordinaria di Medicina Legale all’Università di Ferrara, ha posto l’attenzione sugli aspetti più attuali del fenomeno: “Parliamo di un tema multidisciplinare che coinvolge medici legali, pediatri e molte altre figure. Affronteremo non solo i casi di abuso e violenza domestica, ma anche fenomeni come bullismo, cyberbullismo e nuove dipendenze digitali, che possono portare a conseguenze gravi fino all’istigazione al suicidio. La formazione è lo strumento per riconoscere, contrastare e prevenire queste situazioni”.
Il progetto Facing Abuse 4.0 prevede incontri su tutto il territorio nazionale, con la partecipazione di pediatri, psicologi, medici legali e operatori sociali.