Economia e Lavoro
26 Ottobre 2025
Un convegno organizzato dal Cds alla Sala della Musica sabato 25 ottobre. Novelli: “La governance democratica che dev’essere partecipata per fare in modo che le persone si sentano coinvolti nelle scelte dell’organizzazione"

Le cooperative di consumo e come hanno attecchito nel ferrarese

di Redazione | 2 min

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C’era una volta la prima cooperativa di consumo, fondata a Rochdale (nella contea inglese di Manchester) nel 1844 da un gruppo di pionieri equi, decisi a unirsi in società per contrastare l’arbitrarietà dei privati commercianti e garantire a una larga base sociale prezzi accessibili e genuinità dei prodotti.

Che cosa sia avvenuto da allora e come quel modello abbia attecchito nel territorio ferrarese è stato al centro del convegno che si è tenuto il 25 ottobre, alla Sala della Musica di Ferrara, con l’organizzazione dall’associazione Cds – Centro Ricerche Documentazione e Studi Economico Sociali OdV e il patrocinio del comune di Ferrara e fondazione Barberini.

Gli interventi, tesi a inquadrare la realtà sfaccettata delle cooperative, hanno messo in evidenza – nelle parole di Nicola Novelli, del direttivo di Cds – “la governance democratica che dev’essere partecipata per fare in modo che le persone si sentano coinvolti nelle scelte dell’organizzazione. E il legame con la propria comunità di riferimento che non deve mai venir meno”.

Radici e futuro della realtà locale sono stati approfonditi dagli ospiti che hanno preso parola durante la mattinata, fra cui Tito Menzani (docente dell’Università di Bologna), Antonella Guarnieri (storica e divulgatrice), Ombretta Ghiraldi (presidente della commissione etica di Coop alleanza 3.0), Chiara Faenza (responsabile sostenibilità di Coop Italia) e Mirco Dondi (ex presidente di Legacoop Ferrara).

Spazio anche a una tavola rotonda, moderata da Chiara Bertelli (direttrice di Legacoop Estense), in cui si sono ricostruiti i meccanismi che hanno permesso a un modello nato con finalità mutualistiche e assistenziale di diventare nel tempo una impresa capace di coniugare valori sociali ed efficienza economica, con l’obiettivo di individuare gli strumenti migliori per garantirne la sopravvivenza al netto delle pressioni crescenti delle imprese private della grande distribuzione.

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