Economia e Lavoro
24 Ottobre 2025
I sindacati in presidio davanti alla struttura di via Bellaria: "Situazione in cui è diventato impossibile lavorare"

Santa Chiara. Cgil e Cisl: “Più rispetto per i lavoratori. Qualcuno ci aiuti”

di Camilla Mondini | 2 min

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di Camilla Mondini

“Siamo qua per denunciare una situazione, nella quale è diventato impossibile lavorare. Non abbiamo più dignità”. A parlare è una rappresentanza dei dipendenti della clinica privata Santa Chiara che, in presidio davanti alla struttura di via Bellaria, questa (24 ottobre) mattina, hanno sottolineato come – a distanza di oltre un anno dall’avvio del confronto con la Direzione del sistema socio sanitario della clinica – “nulla di sostanziale è cambiato”. Ad affermarlo sono Fabio Campagna di Fp Cgil e Oriana Pelosi di Cisl Fp.

Particolare accento è stato posto sulla inadeguatezza del contratto Anaste Sanitari, che – denunciano i sindacati – “conta addirittura le volte in cui ci possiamo ammalare, andando oltre al numero previsto ci vengono tolti soldi dallo stipendio”.

I lavoratori hanno già incontrato il prefetto Massimo Marchesiello, ma – riportano – “gli accordi non sono stati rispettati. Abbiamo chiesto un incremento dell’organico e ci erano state promesse sei nuove assunzioni entro il 20 di ottobre. Siamo al 24 ottobre e di assunzioni ne sono state fatte solo quattro, in compenso ci sono state dimissioni da parte di dipendenti quindi la situazione non è migliorata. I carichi di lavoro – continuano – hanno raggiunto livelli insostenibili. Quest’estate c’erano cinque dipendenti per sessanta pazienti e non è fattibile“.

Alla richiesta di aumento di stipendio – proseguono – “ci siamo sentiti rispondere che non era possibile. Non è solo una questione di aumento dell’organico e della retribuzione ma si trattava di un segnale forte da dare ai lavoratori e alle lavoratrici. È questione di rispetto e dignità, anche perché l’assenza di organico ha avuto ripercussioni sulla qualità dell’assistenza ai pazienti”.

“Chiediamo quindi alla Direzione – concludono i sindacati, lanciando un appello per la dignità dei lavoratori – un cambio di passo: più rispetto per le lavoratrici e i lavoratori, maggiore attenzione alla qualità del servizio e un impegno reale per ricostruire un clima di fiducia e collaborazione Perché dietro ogni servizio ci sono persone, e senza rispetto per chi lavora non può esserci qualità né umanità. Qualcuno ci aiuti”.

 

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