Chi non ricorda il duca di Hastings mentre gusta il gelato nella prima stagione degli acclamati Briggerton, facendolo con una tale voluttà da provocare un fremito nella debuttante Dafne? Ecco, a riproporre quel “gelato ducale” con un pizzico di innegabile italianità, il profumo del basilico fresco, è Massimiliano De Giovanni nel nuovo In cucina con le fiction, edito da Kappalab.
Oggi sabato 25 ottobre, alle 18, tra le anteprime del Ferrara Food Festival, lo scrittore presenterà il suo nuovo ricettario creativo nella piazzetta del Centro Commerciale Il Castello, ospite della rassegna “Cucina è Cultura”organizzata da Librerie.coop per la community di lettori #TheCastellaner. E a dialogare con lui durante uno show cooking sui generis sarà il giornalista Stefano Lolli. In cucina con le fiction è un viaggio culinario unico nel suo genere, che unisce la passione per il cibo a quella per le serie televisive più amate dal grande pubblico: De Giovanni propone 23 ricette dolci e salate, con spiegazioni passo passo, consigli pratici sulla cucina e curiosità sull’origine dei piatti e sul contesto televisivo in cui sono apparsi. Si tratta di un prezioso tutorial per chi sogna di preparare i waffle di Undi, i muffin di Bree Van de Kamp, il pollo hermano di Gus Fring, il kedgeree della famiglia Crawley, la zuppa inglese di Rachel Green, la cherry pie dell’agente Dale Cooper, il tonno tataki di Sanji, il cocktail di gamberi di Don Draper e altri iconici piatti dei propri show preferiti.
«“Cucina è cultura” perché cucinare è come scrivere – commenta l’autore – Ogni piatto è una forma di racconto: nasce da un’idea, si costruisce con ritmo e intenzione, cerca un’emozione da lasciare in chi lo assaggia. Inoltre, come la scrittura, la cucina creativa non inventa dal nulla: rielabora ciò che esiste, intreccia memorie, sapori, gesti tramandati, ma con una voce nuova. Quando cucino, sto narrando attraverso il gusto. È un linguaggio sensoriale, fatto di materia viva, che parla di me e del mio modo di vedere il mondo. Cucinare, quindi, è un atto culturale nel senso più pieno: un modo per pensare, per creare legami, per dare forma concreta all’immaginazione». Tra le ricette presenti, lo Spaghetti dramache Izzie e George mangiano sul divano in Grey’s Anatomy, la macabra Torta di Frey che Arya Stark serve al Lord del Guado ne Il trono di Spade, la Tapenade oscura di Lacy Pound in Black Mirror, il Branzino stellato dello chef Gabriel in Emily in Paris, l’Arrosto queer che il padre di Charlie cucina per la famiglia in Heartstopper, il Shinjitsu Wok oggetto di scommessa tra Barney e Marshal in How I Met Your Mother, la Stand Up tartare che Midge ordina al famoso ristorante Chez Paul in La fantastica signora Maisel, i Maccheroni familiari che tentano di cucinare i giovani Dunphy di Modern Family, il Bagel della vita che Esther offre per la colazione a casa Roklov in Nobody Wants This, le Crocchette newyorkesi per il brunch di Carrie, Charlotte, Miranda e Samantha in Sex and the City, lo Spezzatino reale di Buckingham Palace in The Crown, la Key Lime Killer Pie con cui Dexter dà l’addio a Camilla Figg, il Dalgona coreanocon la forma dell’ombrello che fa giocare i partecipanti di Squid Game. Ogni ricetta è presentata con dettagli precisi per la preparazione e suggerimenti per varianti creative, trasformando la cucina in un’esperienza d’intrattenimento e convivialità. Un libro perfetto per chi vuole sorprendere amici e familiari con piatti iconici, rivivere i momenti più memorabili delle serie e approfondire le curiosità culinarie dei propri show preferiti.
«Se dovessi scegliere dal libro una ricetta per rappresentare Ferrara, sarebbe sicuramente la “Pumpkin Pie” di Gossip Girl. Nella serie, il padre di Blair Waldorf adora mangiarla per il Ringraziamento, mentre Dan capisce di essere davvero innamorato di Vanessa solo dopo averla cucinata. Per prepararla ho scelto la zucca violina, tipica della provincia estense, dalla polpa arancione intenso, compatta, perfetta per donare al dolce un carattere autentico. Questa variante unisce la dolcezza e la consistenza della zucca ferrarese con le spezie tipiche del dolce americano. Un connubio che celebra non solo la versatilità della zucca violina – conclude De Giovanni – ma anche la capacità della cucina di unire culture diverse attraverso ingredienti comuni».
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