Confcooperative si fonde. Un unico soggetto tra Ferrara e la Romagna
Confcooperative Ferrara e Confcooperative Romagna si fondono in un unico soggetto a partire dal 10 novembre quando le assemblee si riuniranno per sancire definitivamente il passo
Confcooperative Ferrara e Confcooperative Romagna si fondono in un unico soggetto a partire dal 10 novembre quando le assemblee si riuniranno per sancire definitivamente il passo
Ci sarà anche la Cgil di Ferrara alla manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma sabato 25 ottobre per chiedere l’aumento di salari e pensioni, per dire no al riarmo, per investire su sanità e scuola, per dire no alla precarietà e per una vera riforma fiscale
Prima le botte, poi la denuncia ai carabinieri che ha dato il via a un'inchiesta ben più ampia e articolata, sfociata nell'accusa di caporalato. A risponderne oggi sono quattro fratelli pakistani, accusati - in concorso tra loro - di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, lesioni aggravate, estorsione e rapina
La Procura di Ferrara ha chiesto l'archiviazione per l'inchiesta aperta per omicidio colposo contro ignoti dopo la tragica fine di Rehman Faisal, l'11enne italo-pakistano morto dopo essere stato inghiottito dal mare a Lido degli Estensi
Per l'occasione della 75° Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti su Lavoro, la sede territoriale di Ferrara di Anmil ha organizzato per domenica 26 ottobre una manifestazione a cui prendono parte le massime autorità locali in materia, per confrontarsi sui dati relativi al fenomeno infortunistico e su cosa è necessario fare
Recentemente sono stati resi noti da Sefit Utilitalia i risultati di un’indagine statistica nazionale, relativa al destino delle ceneri dopo la cremazione in occasione del funerale, nel 2024.
A Ferrara l’incidenza della cremazione sui defunti è prossima al 70%, con una media nazionale attorno al 39%.
Nel nostro comune si stima che:
– le ceneri sepolte (non disperse o affidate) siano il 71,5%, (dato medio nazionale 68,5%);
– l’affido a familiare di urna cineraria sia il 12% (dato medio nazionale 20,5%.);
– la dispersione ceneri sia il 16.5% (dato medio nazionale 11%).
Con ogni probabilità questa tendenza riflette un nuovo approccio culturale e simbolico al commiato, orientato verso forme più personali, domestiche o naturalistiche, spesso motivate da sensibilità ecologiche e da un progressivo distacco dal rito tradizionale.
È, però, possibile che incidano anche scelte di risparmio rispetto al prezzo del funerale che, nel tempo, è andato crescendo. O, ancora, che incidano scelte pragmatiche legate all’utilizzo di sepolture già esistenti, in cui l’urna cineraria può più facilmente trovare posto.
Anche la pianificazione cimiteriale sembra giocoforza doversi orientare verso un trend, che preveda meno costruzioni di loculi e tombe familiari, più spazi per la memoria collettiva e la dispersione ceneri, aumento delle aree verdi e di fruizione pubblica nei cimiteri.
Emerge, inoltre, un tema destinato ad assumere dimensioni sempre più significative nel tempo: cosa succederà alle tombe di famiglia, presenti nelle parti storiche della nostra Certosa di Ferrara (come in altri cimiteri monumentali), quando la discendenza degli originari concessionari risulti, nel tempo, estinta o non interessata?
A ciò si aggiunge, infatti, lo scenario di progressiva perdita del potere di acquisto delle classi medio alte, che porta alla sussistenza di minori disponibilità di risorse familiari da destinare alle sepolture e alla loro conservazione in stato di buona manutenzione.
I cimiteri – soprattutto quelli monumentali – si configurano non solo come strutture dedicate alla sepoltura e memoria dei defunti, ma anche quali luoghi di memoria storica collettiva ricchi di opere d’arte da tutelare e valorizzare: un vero e proprio museo all’aperto.
E, allora, perché non riattivare quell’organismo, che un tempo era un vanto della nostra città: la Commissione storico-artistica per la Certosa, che potrebbe agevolare il percorso di intervento, recupero e salvaguardia del nostro magnifico Cimitero monumentale – già tracciato dall’attuale gestione cimiteriale – avvalendosi anche dell’attiva partecipazione di larga parte delle Istituzioni culturali del territorio? Pensiamoci!
Ing. Daniele Fogli, già direttore dell’Amsefc
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