Economia e Lavoro
24 Ottobre 2025
Rivoluzione "green" nel mondo dell'edilizia per i ponti e viadotti

Tra Ferrara e Occhiobello il primo sistema al mondo per salvare l’ecosistema dagli scarti di ripristino

di Redazione | 3 min

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Parte dal Friuli la rivoluzione “green” nel mondo dell’edilizia per i ponti e viadotti. La Pilosio, storica azienda di Tavagnacco, nota a livello internazionale per la produzione di ponteggi, casseforme e sistemi sospesi, ha ideato dopo un lungo periodo di ricerca, il primo sistema in Pvc al mondo per salvaguardare fiumi e terreni dalla dispersione nell’ambiente dell’acqua e dei materiali residui contaminati provenienti da attività di ripristino nei grandi cantieri. Questo innovativo brevetto, denominato BlueSky, è stato sviluppato dal reparto R&D coordinato dall’ingegnere trevigiano Alessandro Zanatta e ha fatto il suo debutto assoluto sul cantiere del Ponte sul Fiume Po sull’autostrada A13 tra le province di Rovigo e Ferrara, allestito dai montatori della trevigiana Ponteggi Euroedile di Paese (Tv).

Fino a ieri, il ripristino di ponti e viadotti, che sovrastano fiumi o aree naturali, comportava un rischio ambientale significativo. Operazioni come l’idrodemolizione o l’idroscabbling, adottate per rimuovere il cemento degradato, generavano infatti acque di lavaggio e detriti contaminate che, senza adeguate protezioni, finivano inevitabilmente per disperdersi nell’ecosistema sottostante. Il BlueSky specificamente progettato per risolvere questo problema in modo strutturale, da oggi però, cambia le regole.

Il concetto è semplice quanto efficace: in contemporanea al ponteggio sospeso Flydeck, utilizzato per operare sotto agli intradossi senza partire da terra con i ponteggi, viene installata una vasca convogliatrice in PVC che fa defluire, anziché lasciarla cadere, l’acqua con i residui inquinanti, in apposite sacche per poi estrarla con delle pompe a immersione e trasferirla in vasche di decantazione per uno smaltimento sicuro. Tutto ciò consente all’acqua ”sporca” di non toccare mai l’ambiente circostante.

Insomma, un sistema che mira a cambiare il panorama del ripristino dei ponti e viadotti.

Con questo nuovo brevetto l’azienda friulana dimostra di non guardare solo all’atto vero e proprio del restauro edile, ma tiene conto di svariati aspetti legati alla sostenibilità: in primo luogo, la responsabilità di salvaguardare l’ambiente per preservare le generazioni future e, in secondo luogo, la necessità di ottemperare alle normative europee che impongono alle aziende, per rimanere al passo con l’economia sempre più globalizzata, un core business che rispetti i piani di sostenibilità legati all’Esg.

“Con il nostro gruppo imprenditoriale – commenta Nereo Parisotto, presidente di Pilosio e della trevigiana Ponteggi Euroedile – Non ci limitiamo a produrre attrezzature; ci impegniamo ogni giorno a creare nuove soluzioni che semplifichino e accelerino il lavoro nei cantieri tenendo conto di quegli aspetti che né noi né le aziende per le quali operiamo possiamo sottovalutare: la tutela dell’ambiente. Per Pilosio, l’innovazione non è solo funzionale, ma è anche etica: ogni nuovo progetto, ogni investimento in ricerca, deve tenere in considerazione, oltre all’aspetto legato alla sicurezza, anche quello che potrebbe essere l’impatto ecologico. Solo in questo modo potremmo contribuire attivamente alla creazione di un’edilizia più efficiente, sicura e sostenibile per tutti”.

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