Copparo. Gli allievi del Dipartimento di Architettura dell’Unife, nella mattinata di martedì 21 ottobre, hanno partecipato al seminario “La diagnostica strumentale per il progetto di restauro” che si è tenuto a villa Mensa e che si affianca al consolidato percorso di collaborazione avviato con il comune di Copparo.
Al complesso monumentale di Sabbioncello San Vittore, gli studenti del Laboratorio di restauro (curato dai professori Luca Rocchi, Caterina Cocchi, Rita Fabbri, Serena Ciliani, Manlio Montuori, Marco Zuppiroli, Andrea Giannantoni, Ludovica Onori), della scuola di Specializzazione in beni architettonici e del paesaggio e del Master in miglioramento sismico, restauro, consolidamento del costruito storico e monumentale (entrambi diretti dalla professoressa Rita Fabbri), hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con le innovative tecnologie utili ad una diagnostica non distruttiva, nell’ambito delle ultime giornate di rilievo sul campo, già a buon punto con la fase di analisi, rilievo, studio, fotografia dell’edificio.
Gli allievi hanno potuto conoscere e vedere all’opera strumenti che consentono di guardare oltre il visibile, analizzare parti costruttive che ad occhio nudo non sarebbe possibile indagare o capire compiutamente. «Noi ci occupiamo di edifici antichi – spiega la professoressa Fabbri -, ma lo facciamo con tecnologie assolutamente innovative che hanno avuto un rapidissimo sviluppo negli ultimi anni. Si tratta di strumenti che non nascono nell’ambito del restauro, ma in settori industriali ben più allargati che consentono rilevantissimi investimenti economici sulla sensoristica, sulla digitalizzazione, su tutti i sistemi georiferiti (come, ad esempio, Gps e il campo delle indagini elettromagnetiche): sistemi che, con le opportune calibrazioni, sono applicabili anche nell’analisi di un edificio storico».
Consentendo a studenti di approcciare e conoscere le nuove tecnologie disponibili, la volontà del Dipartimento è favorire un loro passo avanti, affinché, come professionisti, possano essere più consapevoli e aggiornati rispetto agli strumenti che hanno attualmente a disposizione.
Al workshop erano presenti anche le imprese che hanno fornito attrezzature al Dipartimento di Architettura, che le ha acquistate, e hanno coinvolto gli allievi in dimostrazioni sul campo.
Un incontro, dunque, tra il mondo della imprese che lavorano nel settore delle costruzioni e il mondo della formazioni, che prepara i professionisti del futuro: «Un favorevole incontro – sottolinea la professoressa Fabbri – tra chi produce strumenti tecnologici e chi li dovrà utilizzare nel modo migliore, senza però delegare la soluzione dei problemi alla tecnologia che deve essere sempre guidata, interpretata, verificata e ragionata in maniera critica in funzione del progetto, ma è un validissimo supporto che consente di fare ciò che sino a pochi anni or sono non era possibile».
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