Lettere al Direttore
23 Ottobre 2025

Piscina di Copparo, una scelta politica

di Redazione | 3 min

Abito a Ferrara, ma sono originaria di Copparo e lì è rimasto un pezzo di cuore, i miei affetti, gli amici, i ricordi. Nel mosaico dei ricordi, il Centro Nuoto è un tassello importante. Fui allieva dei corsi per istruttore di nuoto, poi insegnai nuoto negli anni dell’Università, bei momenti, belle persone, la leggerezza e la gioia di fare qualcosa di nuovo – si era negli anni 70 – per la comunità.

Adesso, nel 2025, la piscina chiude per volontà dell’Amministrazione Comunale, cosa che credo non abbia precedenti, almeno nella provincia di Ferrara.

Il Sindaco, come è giusto, ha voluto offrire le sue spiegazioni, ha esposto i fatti e giustificato le conclusioni. Eppure qualcosa non mi convince. In sintesi, c’è una convenzione che regola la gestione del Centro Nuoto e l’attuale gestore si è dimostrato palesemente inaffidabile per la morosità persistente nel pagamento degli oneri finanziari, del quale l’Amministrazione Comunale è garante. La risoluzione della convenzione, quindi, sarebbe automatica.

Innanzi tutto, il garante in un contratto di mutuo ipotecario, di regola e a maggior ragione se è un soggetto pubblico, è consapevole delle sottese ragioni economiche o dell’interesse pubblico che si suppone abbia condiviso, conosce, o dovrebbe conoscere, il piano di ammortamento e le conseguenze della morosità. Poco importa se il ruolo di garante sia stato assunto da questa e dalla precedente Amministrazione di diverso orientamento politico. Ritengo, di conseguenza, che il Comune avrebbe dovuto vigilare sul rispetto degli impegni assunti, così come sulla gestione del Centro, almeno visionandone i bilanci e verificando eventuali anomale esposizioni debitorie.

Non c’è convenzione di affidamento servizi che abbia come parte un soggetto pubblico che non preveda anche un potere/dovere di vigilanza, proprio in ragione dei principi di efficienza ed economicità ai quali deve essere ispirata ogni attività amministrativa.

Perché si è arrivati a questo punto? E la banca dove era? Possibile che non abbia mai avvisato il Comune delle persistenti criticità nel pagamento del mutuo? E anche se tutta la responsabilità dei fatti sia addebitabile alla società che ha gestito il Centro Nuoto e la risoluzione della convenzione automatica e irrimediabile, forse si potrebbe valutare la possibilità di un affidamento temporaneo in proroga alla società decaduta, in attesa di individuare un nuovo affidatario con maggiore credenziali.

L’interesse pubblico a non interrompere un servizio che, seppure non essenziale, ha un grande valore per la comunità copparese, giustifica certamente una scelta di questo tipo. Rammento, inoltre, che nei casi complessi o dubbiosi in merito all’utilizzo di risorse pubbliche, si può sempre chiedere un parere alla sezione regionale della Corte del Conti in sede consultiva.

Infine e visto che il sindaco sembra preoccupato delle economie pubbliche o, con le sue parole, dei soldi dei cittadini, mi sembra non superfluo evidenziare che la chiusura del centro natatorio, lo svuotamento delle piscine e la manutenzione minima necessaria a conservarne la funzionalità per assicurare poi la sua riapertura in piena attività, avranno costi non irrilevanti che, direttamente o indirettamente dovrà sostenere il Comune, del tutto evitabili con una gestione in continuità del Centro. A tacere del disagio e dell’amarezza dei cittadini.

No, questa non è una scelta dettata da ragioni amministrative, è una scelta politica.

Maria Rita Civolani

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