Nel prossimo Consiglio comunale approderà una mozione dal titolo “Adozione di provvedimenti a tutela del rispetto delle istituzioni e della dignità dei consiglieri comunali”, presentata dal presidente del gruppo Civica Afs, Francesco Rendine.
Il documento nasce a seguito di un episodio in aula che, secondo il testo, “ha visto una consigliera di minoranza pronunciare espressioni denigratorie, definendo fascista altri consiglieri”, in un contesto “non giustificato da nessun comportamento o dichiarazione precedente”.
La mozione richiama innanzitutto i principi costituzionali che regolano il confronto politico: “La libera espressione di opinioni è un diritto fondamentale garantito dalla Costituzione Italiana, ma tale diritto deve essere esercitato nel rispetto della dignità e dell’onore di ogni individuo e nel rispetto delle istituzioni democratiche”.
Per i proponenti, l’uso di “parole e comportamenti denigratori, in particolar modo quelli che utilizzano termini come fascista in modo ingiustificato e infamante”, rappresenta “un grave danno all’immagine e al funzionamento del Consiglio Comunale”, oltre a minare “la convivenza civile e il dibattito politico sano”.
La mozione sottolinea inoltre che “il rispetto reciproco tra i membri del Consiglio Comunale è essenziale per garantire il buon funzionamento della democrazia locale e il rispetto delle regole istituzionali” e che “le espressioni ingiuriose e diffamatorie, specialmente quando provenienti da un rappresentante eletto della comunità, minano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella politica”.
Rendine e il suo gruppo chiedono quindi che l’assemblea condanni formalmente il comportamento della consigliera, “che ha utilizzato l’espressione fascista in modo offensivo e ingiustificato”, e che vengano adottati provvedimenti di richiamo all’ordine “al fine di tutelare il rispetto e la dignità dei membri del Consiglio Comunale e della comunità intera”.
Inoltre, la mozione propone di stabilire linee guida più chiare sul linguaggio e sul comportamento da adottare durante le sedute, per garantire “rispetto reciproco e correttezza nel dibattito pubblico”.
“Il Sindaco e la Giunta – si legge ancora – hanno il compito di tutelare l’ordine pubblico e il buon nome dell’istituzione comunale, promuovendo comportamenti rispettosi delle norme democratiche e del buon funzionamento del Consiglio Comunale”.
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