di Emanuele Gessi
È approdata in commissione consiliare l’informativa dedicata al 58esimo anniversario di Avis Ferrara. Ieri (21 ottobre) a fare il punto della situazione sono stati Alessandro Cattabriga (presidente di Avis comunale), Gianluca Lodi (direttore del centro trasfusionale dell’Ospedale di Cona) e Massimo Gallerani (segretario provinciale di Avis Ferrara). A introdurre la seduta è stata Cristina Coletti (assessora alle Politiche sociosanitarie) che ha sottolineato il grande valore della donazione, una premessa a partire dalla quale si proseguirà a incentivare le donazioni anche tra i banchi del Consiglio comunale di Ferrara.
Cattabriga, riguardo ai recenti traguardi raggiunti, ha espresso soddisfazione “per il risultato di raccolta nel comune di Ferrara, di quasi 6 mila donatori sui 13 mila totali della provincia. Dei dati che premiano lo sforzo messo in campo con gli attori del territorio, a partire dalle associazioni, scuole, università e forze dell’ordine”.
A proposito di numeri, Lodi ha posto l’accento sull’importanza di aver incrementato del 2,5% la raccolta di sangue intero a livello provinciale nel 2024. Una condizione che ha permesso di rispondere alle esigenze di un territorio in cui le patologie della talassemia e della emoglobinopatia insistono in modo importante (sono oltre 250 i pazienti trasfusione dipendenti che beneficiano del dono).
Ad allargare il discorso, parlando della dimensione economica connessa al dono, è stato Gallerani, che ha evidenziato come sia stato possibile per la Regione Emilia-Romagna risparmiare 3 milioni di euro (e 40 milioni a livello nazionale) che altrimenti sarebbero stati investiti per comprare il plasma “magari nei paesi asiatici o negli Stati Uniti, dove non c’è la stessa qualità di controllo, il che avrebbe reso la procedura non solo più costosa ma anche meno sicura”.
Della necessità di un’ulteriore apertura culturale ha fatto cenno Massimo Buriani (consigliere Pd), nel suo intervento durante la seduta consiliare, che dopo aver espresso gratitudine per quanto già è stato conseguito, ha auspicato in futuro si riescano a coinvolgere maggiormente le popolazioni immigrate e studentesche nella realtà della donazione. Di flussi universitari ha parlato anche Iolanda Madeo (consigliera FdI), che ha individuato nei centri di aggregazione dei giovani che arrivano in città un bacino potenziale di nuovi donatori.
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