Nel comunicato finale del Consiglio dei ministri sulle misure del decreto economia, si legge l’intenzione del Governo di prorogare la possibilità per i Comuni di incrementare la tassa di soggiorno anche per il 2026, trattenendo però a livello statale il 30% del maggior gettito e destinandolo ai fondi per l’inclusione delle persone con disabilità e per l’assistenza ai minori.
Tra le voci critiche sulla misura annunciata, il presidente di Anci Emilia-Romagna Marco Panieri: “Non è accettabile che il 30% dell’introito aggiuntivo venga trattenuto dallo Stato: se il Governo da una parte sceglie di togliere risorse proprie dal bilancio dei Comuni, è inammissibile che dall’altra parte – proprio mentre dichiara di dare valore al turismo per il nostro Paese – trattenga quasi un terzo delle risorse che quegli stessi territori hanno generato. L’imposta di soggiorno è stata concepita per finanziare le spese direttamente collegate all’impatto dei flussi turistici, tra cui gli effetti dell’overtourism. Usarla per finanziare le spese obbligatorie per il sostegno a minori e disabili – che peraltro spettano allo Stato – rischia di stravolgere questa già difficile ricerca di equilibrio”.
“Questa misura rappresenta un segnale profondamente scorretto nei confronti dei Comuni, in particolare di quelli che negli ultimi anni hanno investito energie, risorse e strategie per rafforzare la propria attrattività turistica. L’imposta di soggiorno nasce come strumento per restituire ai territori ciò che il turismo consuma in termini di servizi, manutenzione, accoglienza e promozione. Prelevare il 30% del maggior gettito a livello statale significa, di fatto, depotenziare uno degli strumenti più concreti a disposizione degli enti locali per sostenere lo sviluppo turistico, soprattutto nelle aree interne e nei piccoli borghi, dove ogni euro raccolto fa la differenza per mantenere viva la qualità dell’offerta e dei servizi” aggiunge Valentina Pontremoli, sindaca di Bardi e coordinatrice tematica politica Turismo e Motor Valley di Anci Emilia-Romagna.
“Sostenere le politiche per la disabilità e per i minori – chiude è un obiettivo condivisibile e imprescindibile, ma non può essere perseguito sottraendo risorse ai Comuni e snaturando la finalità di un tributo che, per legge e per logica, deve restare legato al turismo e ai suoi effetti sui territori.Serve coerenza: se davvero si vuole valorizzare il turismo come motore di sviluppo del Paese, bisogna rafforzare l’autonomia dei Comuni, non ridurla”.
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