È il duo pianistico più celebre, e più longevo, del pianismo musicale italiano e internazionale. Bruno Canino e Antonio Ballista saranno i protagonisti del concerto con cui lunedì 20 ottobre – Teatro Comunale “Claudio Abbado”, inizio alle 20.30 – prosegue la stagione concertistica 2025/2026 di Ferrara Musica.
Centottanta anni in due, settanta dei quali passati a suonare assieme, a quattro mani uno a fianco dell’altro sullo stesso pianoforte oppure uno di fronte all’altro su due differenti tastiere: un percorso straordinario quello dei due pianisti (nato a Milano nel 1936 Ballista; nato a Napoli nel 1935 Canino), che si conobbero nel 1955 tra i banchi del conservatorio di Milano. Nella sua brillantissima carriera, il duo ha saputo “concepire la musica come un continuum storico in cui i valori umanistici prevalgono su tutto – scrisse Piero Rattalino – e questo è fare della musica una ragione di vita”.
Il programma prevede l’esecuzione dell’integrale per due pianoforti e quattro mani di Maurice Ravel, compositore di cui si celebra un altro anniversario importante: i 150 anni dalla nascita. Si inizia con “Sites Auriculaires” (1898), tra le prime opere, e tra le meno eseguite, di Maurice Ravel. Concepita originariamente per due pianoforti e poi trascritta da lui stesso per orchestra, la composizione apre una finestra su un mondo suggestivo; il titolo stesso suggerisce l’esplorazione di luoghi sonori, di spazi acustici da visitare con l’orecchio. Si prosegue con “Introduction et Allégro” (1905), che nasce da una sorta di guerra dell’arpa tra due case produttrici di strumenti, Pleyel ed Érard, che cercavano di promuovere i loro nuovi modelli. L’opera fu trascritta dallo stesso Ravel per due pianoforti e pubblicata da Durand nel 1906: nella nuova versione i due pianoforti si fondono e si scontrano in un dialogo ricco di armonie e contrasti ritmici. Quindi verrà proposto il celebre “La Valse”, scritto da Ravel nel 1914 come poema sinfonico e ripreso qualche anno più tardi come “poème chorégraphique”. Nonostante l’autore dichiarasse di voler omaggiare il grande Strauss, accosta alla rievocazione nostalgica una vera propria caricatura grottesca del Valzer viennese. Si tratta di “un grande valzer tragico”, perché il ritmo del valzer viene progressivamente esasperato fino a dare la sensazione di un’irrevocabile fatalità. “Frontispice”, il brano successivo, fu scritto da Ravel nel 1918 su richiesta del poeta italiano Ricciotto Canudo e pubblicato in “Les feuillets d’art” nel 1919 come frontespizio ad un estratto di “Le Poème du Vardar”, una raccolta di poesie basata sull’esperienza dell’autore come soldato a Vardar (nel nord del Mar Egeo) durante la Prima Guerra Mondiale. Penultimo pezzo in programma, “Ma mère l’oye” è una raccolta di cinque brevi brani, nata inizialmente per pianoforte a quattro mani nel 1908, e trascritta poi per orchestra dallo stesso Ravel nel 1911. La suite è dedicata all’infanzia e ai grandi autori francesi di fiabe dei secoli passati, Perrault soprattutto, autore di quei Contes de ma mère l’oye che forniscono titolo e ispirazione. Dalla tastiera parte anche il pezzo conclusivo, la “Rapsodie espagnole”, anzi da uno specifico pezzo per due pianoforti, proprio l’Habanera composta a vent’anni per i “Sites Auriculaires”, e così l’intera Rapsodie fu realizzata in prima stesura in questo modo. Anche per competere con Debussy, nel 1907/1908 la trascrisse per orchestra formando una raccolta di quattro immagini sonore, colorate e nostalgiche: Prélude à la nuit, Malagueña, Larghetto (appunto la ripresa della giovanile Habanera) e Feria.
Antonio Ballista e Bruno Canino si incontrarono nel 1955 e si presentarono prestissimo in pubblico dando inizio a una fortunata carriera che si è protratta fino ad oggi. Nel campo della “Neue Musik” le loro esecuzioni hanno avuto un valore storico, e molte composizioni sono state dedicate al duo: accanto a “Cloches II” di Donatoni e al “Concerto” di Berio, eseguito in prima mondiale a New York con la New York Philharmonic diretta da Boulez, la cui incisione discografica con la London Symphony sotto la direzione dell’autore valse al duo un prestigioso Music Critic Award, ci sono i concerti per due pianoforti e orchestra di Morricone e Solbiati. Il duo ha suonato sotto la direzione di Abbado, Boulez, Brüggen, Chailly, Maderna, Muti, con orchestre come Bbc, Concertgebouw di Amsterdam, Israel Philharmonic, Filarmonica della Scala, London Symphony, Orchestre de Paris, Philadelphia Orchestra, New York Philharmonic.
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