Copparo. Quest’anno ricorre il sessantesimo anniversario della scomparsa di Corrado Govoni, figlio illustre del territorio copparese. Nato a Tamara il 29 ottobre 1884, per più di mezzo secolo è stato tra i protagonisti della scena culturale italiana, attraverso versi poetici intrisi di colori, immagini, effetti sonori ottenuti attraverso le parole con cui ha restituito forma ad oggetti e paesaggi che ha vissuto. Un testimone e osservatore del proprio tempo, che ha lasciato in eredità un prezioso patrimonio culturale.
Tanti i riconoscimenti ottenuti: tra i principali, il Premio Viareggio di Poesia ricevuto nel 1950 per l’insieme delle sue opere letterarie, il Premio nazionale letterario Pisa, nella sezione Poesia, nel 1963. Una vita, quella di Govoni, segnata da importanti incontri – durante i suoi trascorsi a Milano e a Roma – con protagonisti del panorama culturale e artistico del suo tempo, alcuni dei quali hanno influenzato la sua opera. Ma non sono mancati i momenti bui, come la morte del figlio Aladino, fucilato dai tedeschi alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944: un dolore che ha espresso nei versi della poesia intitolata proprio “Aladino”. Corrado Govoni è morto il 20 ottobre 1965 a Lido dei Pini, località balneare nel Comune di Anzio. A Copparo, la sua memoria è stata eternata con le intitolazioni della scuola secondaria di primo grado del capoluogo e della scuola primaria della natia Tamara.
Proprio in occasione del sessantesimo anniversario della scomparsa, al poeta tamarese sarà dedicato uno degli appuntamenti dei corsi di cultura Coluccia, curati dalla Biblioteca comunale “Anne Frank” con il patrocinio del Comune. In collaborazione con il Liceo “Ludovico Ariosto” di Ferrara, infatti, l’11 dicembre si terrà l’incontro “Le cose che fanno poesia”: assieme alla docente Valentina Rossi, si approfondirà il ruolo dei versi di Corrado Govoni nella costruzione di uno spazio poetico nuovo agli inizi del Novecento.
“Corrado Govoni – afferma l’assessore alla Cultura, Francesca Buraschi – è stata indubbiamente una figura importante nel panorama culturale italiano, che ha contribuito ad elevare il nome di Copparo. Ricordare e approfondire la sua figura, la sua opera, è assolutamente importante, in particolare per far conoscere ai nostri giovani personalità che hanno segnato la storia locale”.