Attualità
16 Ottobre 2025
Organizzata dalla Rete per la Pace di Ferrara venerdì 17 ottobre dalle ore 17.30 alle ore 19

Gaza. Nuovo presidio davanti alla Cattedrale “per una pace vera e giusta”

di Redazione | 2 min

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Rete Pace Ferrara sarà di nuovo in piazza Cattedrale venerdì 17 ottobre, dalle 17.30 alle 19. Il presidio affronterà, attraverso letture e interventi, due temi: la liberazione di prigionieri palestinesi o israeliani tutt’ora nelle carceri di Israele e un approfondimento sulle responsabilità del Governo italiano.

“Si inizierà – spiegano – con gli appelli per la liberazione dei prigionieri politici palestinesi come Marwan Barghouti e il pediatra di Gaza Abu Safiya, ma anche dei giovani israeliani che hanno rifiutato di partecipare al genocidio e che sono detenuti nelle carceri di Israele. Il secondo tema sarà un approfondimento sulle responsabilità del Governo italiano nell’import-export di armi a e da Israele e sulla necessità di impedire che la legge 185/90 venga svuotata di valore”.

Durante il presidio sarà anche possibile aderire alla Campagna di Obiezione alle spese militari. “Rete Pace Ferrara – scrivono – continua la mobilitazione nella consapevolezza che, purtroppo, la pace vera è ancora lontana. È un sollievo grande che a Gaza i civili non vengano più bombardati dall’esercito israeliano, che non venga più bombardato quel deserto nel quale hanno ridotto Gaza”.

“La propaganda oggi – proseguono – racconta che è tutto finito, che va tutto bene. Per silenziare la richiesta di una pace vera e giusta. Perché l’attenzione si sposti dalla Palestina. Ma una pace che non cita la nascita dello Stato di Palestina, che non interviene sull’occupazione illegale da parte di Israele della Cisgiordania e di Gerusalemme Est, non è una pace vera e stabile”.

Spiegano infatti che “in Cisgiordania e a Gerusalemme Est non sono cessate le violenze di coloni ed esercito israeliano nemmeno durante le trattative”.

Ed è anche per questo che ritengono “indispensabile che continui la mobilitazione che ha portato al successo degli scioperi generali del 22 settembre e del 3 ottobre e un milione di persone a manifestare pacificamente a Roma sabato 4”.

“A Gaza – aggiungono – le persone continuano a morire di fame e di mancanza di assistenza sanitaria. Bisogna fare in fretta e per l’ONU non sarà facile ripristinare un sistema di aiuti che Israele ha scelto di distruggere. Aiuti che Israele continua a usare come un’arma, aprendo e chiudendo i valichi”.

“Stop al genocidio, fine dell’occupazione e dell’apartheid, riconoscimento dello Stato di Palestina e del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese – ribadiscono – sono gli obiettivi al centro dell’azione del movimento che è cresciuto in tutto il mondo”.

“In questo contesto – concludono – la Rete per la Pace di Ferrara continua nel proprio impegno a tenere alta l’attenzione sull’evolversi della situazione e sulle possibilità di azione da parte dei cittadini ferraresi per sostenere la causa del popolo palestinese”.

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