Copparo
15 Ottobre 2025
Famiglie, sindacato e mondo civico uniti nell'appello al Comune per garantire la continuità della piscina e della squadra agonistica. Venerdì 17 ottobre alle 18.30 sit-in davanti all’impianto e consegna della lettera dei genitori all'Amministrazione comunale

Copparo, la comunità si mobilita per salvare il Centro Nuoto: “Non può finire così”

di Redazione | 3 min

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Copparo. Il futuro del Centro Nuoto di Copparo è appeso a un filo. Attorno alla storica struttura sportiva, che da quasi quarant’anni rappresenta un punto di riferimento per il territorio, cresce di giorno in giorno la mobilitazione. Famiglie, lavoratori e cittadini chiedono un intervento immediato per scongiurare la chiusura dell’impianto e salvaguardare un patrimonio sportivo, educativo e sociale che ha formato generazioni di giovani.

Al centro della protesta c’è la lettera aperta delle oltre 40 famiglie degli atleti delle categorie Pre-Agonisti e Agonisti, indirizzata al Comune di Copparo, in cui si esprime “profonda preoccupazione” per “la sopravvivenza della squadra e, con essa, di un’intera tradizione sportiva cittadina”.

Le famiglie spiegano di trovarsi “davanti a una scelta paradossale e dolorosa: tesserare i nostri figli senza alcuna garanzia di poter concludere la stagione sportiva a Copparo”, a causa della grave crisi finanziaria che investe la società che gestisce la piscina. “Per molti dei nostri figli – scrivono – rinunciare a Copparo significherebbe rinunciare al nuoto… per sempre”.

La lettera, che sarà consegnata ufficialmente all’Amministrazione comunale durante il sit-in di venerdì 17 ottobre alle 18.30 davanti alla piscina, chiede “garanzie di continuità per l’intera stagione agonistica 2025-2026, comunicazioni trasparenti sul futuro del Centro e strumenti di tutela per gli atleti in caso di interruzione del servizio”.

“Copparo non è un paese qualsiasi nel panorama natatorio – sottolineano i genitori –. Questa città ha costruito, nel corso di decenni, una vera e propria scuola di eccellenza che ha saputo coltivare campioni come Mirco Di Tora, atleta olimpico e orgoglio nazionale.” E concludono: “Il nuoto, a Copparo, non è solo acqua in una vasca: è educazione, appartenenza, comunità. È una storia che merita di continuare”.

Preoccupazione arriva anche dal fronte sindacale. In una nota, la Slc Cgil di Ferrara parla di “situazione critica” e “forte preoccupazione” per i lavoratori del Centro Nuoto, il cui futuro appare “gravemente compromesso”.

Il sindacato annuncia l’avvio “con la massima urgenza” di un confronto con la gestione e con l’Amministrazione comunale “per acquisire un quadro chiaro e trasparente della situazione economica e organizzativa, e garantire piena tutela a chi lavora quotidianamente nella struttura”.

“È dovere delle istituzioni, delle parti sociali e di tutti i soggetti coinvolti – si legge nel comunicato – individuare soluzioni concrete e tempestive per salvaguardare i posti di lavoro e la funzione pubblica e sociale che il Centro Nuoto ha sempre rappresentato per Copparo e i comuni limitrofi”.

A unirsi al coro è anche il Gruppo Uniti per Riva del Po, che in un comunicato esprime “profondo rammarico” per la prospettata chiusura dell’impianto: “Significa perdere un’enorme possibilità per i nostri giovani, un servizio importantissimo per tutta la popolazione ed un pezzo della nostra storia”.

Il gruppo evidenzia come “la società che gestisce l’impianto da 40 anni riferisca una situazione finanziaria molto grave”, aggravata dai costi del mutuo e dalla riduzione dei contributi comunali. “In questi ultimi quattro anni – prosegue la nota – i ragazzi che la gestiscono hanno affrontato tempeste silenziose, lavorando con umiltà e convinzione, ma senza ricevere il riconoscimento e il sostegno che meritavano”.

Uniti per Riva del Po chiede ai Comuni del territorio e all’Unione Terre e Fiumi di essere “lungimiranti e di attivare tutti i canali di sostegno possibili per continuare l’attività di questa splendida e indispensabile struttura”.

Sul tema, il sindaco Fabrizio Pagnoni ha definito la situazione “delicata” e ha annunciato che il Comune “si farà carico della quota residua del mutuo a tutela dell’impianto sportivo”, pur specificando che ciò comporterà la risoluzione della convenzione con l’attuale gestione.

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