Rappresentare la marginalità dall’antichità all’età contemporanea, in diversi contesti geografici, con attenzione al dialogo tra la dimensione iconografica e quella testuale. È questo l’obiettivo del ciclo di incontri “Storie di Ultimi”. Rappresentare la marginalità dal mondo antico alla contemporaneità”, organizzato dall’Università di Ferrara e dal Liceo Ariosto.
Nel corso dell’iniziativa, che rientra nell’ambito del progetto Unife di Public Engagement “Abitare l’inclusione. Diritti e spazi urbani oltre il conflitto”, studiose e studiosi di differenti discipline discuteranno di parole e immagini che hanno contribuito a codificare la figura degli ultimi nella storia: schiavi, poveri, emarginati sociali, minoranze etniche e religiose, donne, sconfitti. Studenti del Liceo Ariosto, inoltre, documenteranno le attività a mezzo stampa e mediante podcast.
A inaugurare il ciclo mercoledì 15 ottobre saranno i docenti Unife Raffaella Cantore e Alfredo Morelli, che interverranno sul tema “Gli Ultimi in Grecia e a Roma”, parlando di come, dalla poesia arcaica greca agli epigrammi latini, il mondo antico conosca e rappresenti gli “ultimi”: atleti sconfitti, persone escluse, derise, poveri mendicanti. Sarà illustrato come Pindaro, Marziale, Ipponatte e altri autori abbiano raccontato il volto oscuro della vittoria e del prestigio.
Si prosegue mercoledì 5 novembre con l’incontro “Donne lettrici nel Tardo Medioevo: fonti letterarie e figurative”, con relatori i docenti dell’Università di Ferrara Francesco Lovino e Giovanna Rizzarelli. La conferenza esplorerà la diffusione dell’educazione delle donne nel Tardo Medioevo attraverso le fonti letterarie e artistiche. L’iconografia della Vergine lettrice nelle scene dell’Annunciazione testimonia la nascita di un nuovo rapporto tra le donne e il libro, compagno di lettura e strumento di formazione e diletto. Allo stesso tempo la letteratura del XIV e XV secolo propose modelli di lettrici e scrittrici in grado di legittimare un nuovo ruolo della donna nella sfera culturale.
Giovedì 13 novembre l’appuntamento è con Matteo Provasi di Unife e Giannantonio Scaglione dell’Università della Calabria che parleranno di “Metabolismi urbani in età moderna: una sostenibilità sociale e/o ambientale?”. Nel corso dell’incontro i relatori relazioneranno su come la città resti per tutta l’età moderna la vera unità di misura, e al contempo il più efficace caso di studio, delle dinamiche politiche e sociali europee. Il dialogo, a due voci, punterà a mettere in comparazione complessa questa contraddizione, con un quesito in sottofondo che ci porta fino all’attualità: lo sviluppo economico/urbanistico e l’equità sociali rischiano di rivelarsi inversamente proporzionali?
“In a Different Voice: Mary Wollstonecraft tra filosofia e letteratura” è il titolo dell’appuntamento successivo di venerdì 21 novembre, che vedrà intervenire Antonino Falduto dell’Università di Ferrara e Sandra Vlasta dell’Università di Genova. A seguito della denuncia di Mary Wollstonecraft contro le disuguaglianze generate da una cattiva istruzione, soprattutto a danno delle donne, il contributo analizzerà i concetti di libertà e identità da lei proposti, fondati sull’educazione come strumento di emancipazione e inclusione.
Venerdì 12 dicembre sarà affrontato il tema “Da Lazarillo a Juan de Pareja: storie di moriscos tra letteratura e pittura”. Gianluca Forgione e Paolo Tanganelli di Unife ripercorreranno casi emblematici di moriscos della letteratura spagnola moderna, dalle avventure ‘picaresche’ di Lazarillo (1554) al ruolo di Ricote nel secondo Don Quijote (1615) di Miguel de Cervantes. Questi ‘ultimi’ dialogheranno con la vicenda di Juan de Pareja (1606-1670), il morisco famoso per essere stato lo schiavo di Diego Velázquez, che lo ritrasse nello straordinario dipinto (1650) del Metropolitan Museum of Art di New York poco prima di ridonargli la libertà permettendogli di esercitare pubblicamente la professione di pittore.
Con “Ultimi in scena tra letteratura e spettacolo”, il 12 febbraio 2026 i docenti Unife Valentina Gritti e Giuseppe Lipani partendo da esempi tratti da Ariosto, da Ruzante, dalla commedia dell’arte e da Goldoni, tratteggeranno le modalità di rappresentazione scenica e letteraria di soggetti marginali nella società del tempo. Ci si soffermerà sui meccanismi satirici e realistici con i quali nella commedia si rappresentavano le realtà quotidiane, le dinamiche sociali e le preoccupazioni delle classi subalterne.
Il 4 marzo con l’incontro “Fotografare gli Ultimi” saranno invece Andrea Sardo dei Musei Nazionali di Ravenna e Giuseppe Scandurra dell’Università di Ferrara a presentare episodi rilevanti della fotografia contemporanea che ha per soggetto gli homeless. Le fotografie verranno discusse non solo sul piano artistico, ma in tutte le loro implicazioni antropologiche, sociali e culturali. Nel corso della conversazione si farà riferimento anche a esperienze espositive sul tema che hanno riguardato il patrimonio emiliano e ferrarese in particolare, come la mostra (In)visibili organizzata a Casa Romei nel 2017 e dedicata al lavoro di Michele Balugani, Christian Cavo e César Meneghetti.
Ultimo appuntamento il 18 marzo con “Parole e immagini nel silenzio: arte, testimonianza e impegno etico nel secondo dopoguerra in Italia”. Ada Patrizia Fiorillo e Martina Mengoni di Unife racconteranno tra parole e immagini le rappresentazioni della marginalità nel secondo dopoguerra, analizzando forme di realismo che hanno coinvolto sia la pittura, con artisti come Guttuso, Fabbri, Carpi, Cagli, Levi e Mirabella, sia la scrittura, con le opere di Primo Levi e Giorgio Bassani.
Tutti gli incontri si svolgeranno alle ore 14.45 nella sede del Liceo Ariosto (via Arianuova, 19).
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