Politica
11 Ottobre 2025
Un documento condiviso tra sindaci e circoli Pd e inviato all'assessore regionale Fabi propone un nuovo modello di sanità territoriale: "Investire nell'Ospedale del Delta significa garantire salute, lavoro e futuro a un territorio fragile ma vitale"

Il piano del centrosinistra del Delta per rilanciare l’Ospedale di Lagosanto

di Redazione | 4 min

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Lagosanto. “Il tema della sanità e di tutti i servizi che ruotano attorno ad essa e al sociale sono per il Pd e il centrosinistra da sempre una priorità”. È con queste parole che gli amministratori di centrosinistra del Delta e i circoli Pd del territorio aprono il documento inviato all’assessore regionale alla Sanità, Massimo Fabi, e ora condiviso pubblicamente “per discuterne con i cittadini e, se possibile, migliorarlo con i suggerimenti di quanti vorranno”.

Un testo articolato, dal titolo “Proposte per il rilancio e la valorizzazione dell’Ospedale del Delta”, che nasce da mesi di lavoro e di confronto e che punta a delineare una visione di lungo periodo per la sanità del Basso Ferrarese, partendo dal presidio di Lagosanto, “fondamentale per il territorio del Delta del Po, area disagiata per la bassa densità abitativa e le difficoltà logistiche di collegamento con altri ospedali”.

Un ospedale strategico per il territorio e i turisti

Il documento ricorda come “durante il periodo estivo l’afflusso turistico verso i Lidi di Comacchio incrementi notevolmente la popolazione residente, rendendo il presidio ancora più strategico come punto di riferimento sanitario”. Per questo, si propone “un piano di rilancio che valorizzi l’Ospedale del Delta sia come centro sanitario di qualità, sia come polo integrato con la rete territoriale e regionale”.

Poli di eccellenza e nuove tecnologie

Tra i punti cardine, il potenziamento dei servizi e la creazione di poli di eccellenza. Si immagina un reparto di Ortopedia all’avanguardia, dotato di robot chirurgici; un polo di Urologia specializzato nella chirurgia robotica prostatica e nel trattamento della calcolosi; e un potenziamento della Chirurgia a bassa complessità assistenziale, per attrarre pazienti anche da aree limitrofe.

Particolare attenzione viene dedicata alla Cardiologia, per la quale si propone “un progetto per identificare un’unica unità operativa di cardiologia riabilitativa provinciale con un unico primario”. L’obiettivo è “qualificare maggiormente la Cardiologia con una connotazione riabilitativa, tipica degli ospedali periferici, pur mantenendo la risposta assistenziale per i pazienti acuti”.

Telemedicina e diagnostica avanzata

Altro capitolo centrale è quello della telemedicina, considerata “strategica per una popolazione anziana e con difficoltà di accesso ad altri ospedali”. Il piano prevede prestazioni a distanza in pneumologia, neurologia e cardiologia, “per ridurre gli spostamenti inutili e garantire continuità assistenziale di qualità”.

Sul fronte tecnologico, il documento chiede “l’ampliamento e l’aggiornamento della diagnostica per immagini, con nuove TAC di ultima generazione e strumenti di radiologia avanzata”, oltre a “maggiore rapidità nei percorsi di pronto soccorso, riducendo i tempi di attesa e aumentando la sicurezza dei pazienti”.

Integrazione ospedale-territorio

La proposta punta anche a “rafforzare la funzione di ponte tra cure ospedaliere e assistenza territoriale”, valorizzando strumenti come ADI, AFT e Infermieri di Famiglia e Comunità, oltre a servizi di radiologia e fisioterapia domiciliare. L’obiettivo è creare “percorsi integrati di continuità assistenziale tra Ospedale di Comunità, RSA, Hospice e assistenza domiciliare”, per “una gestione fluida del paziente lungo tutto il percorso di cura”.

Giovani professionisti e formazione locale

Un altro asse strategico è l’attrattività delle risorse umane: “Per garantire la sostenibilità del presidio è fondamentale attrarre giovani medici e infermieri”, anche con incentivi e progetti di housing. Fondamentale anche il legame con l’Università di Ferrara, per “ripristinare i corsi di Laurea in Infermieristica a Codigoro, formando direttamente sul territorio i professionisti di cui c’è urgente bisogno”.

Un modello di sanità sostenibile e integrata

Nella visione del centrosinistra, l’Ospedale del Delta può diventare “un modello di sanità di prossimità e innovazione”, ispirato al paradigma One Health, secondo cui “salute umana, salute animale e salute ambientale sono interconnesse”.

Il documento invita a “investire nell’Ospedale del Delta, promuovendo competenze e co-progettazione, perché la sanità del futuro si costruisce solo insieme”. Anche la sostenibilità ambientale ha un ruolo chiave: “riqualificazione energetica, riduzione della plastica monouso e utilizzo di prodotti a km 0 nelle mense ospedaliere” sono tra le proposte per rendere il presidio “moderno e responsabile”.

La richiesta alla Regione

In chiusura, gli amministratori del Delta chiedono alla Regione Emilia-Romagna “di sostenere, con investimenti mirati e politiche di valorizzazione, il rilancio dell’Ospedale del Delta”, perché diventi “un presidio moderno, efficiente e integrato, capace di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini e alle sfide di un territorio complesso e prezioso come quello del Delta del Po”.

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