Politica
10 Ottobre 2025

Pd: “Uno Stato di Palestina senza Hamas”

di Redazione | 3 min

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Da sempre il Partito Democratico si batte per la pace e per il sostegno ai popoli oppressi, perché venga rispettata la loro autodeterminazione e il diritto di esistere. Lo ha fatto in ogni conflitto, anche per quello in Medio Oriente. E non da oggi. Lo ha fatto perché riguarda la coscienza di tutti e tutte noi.

Nel caso specifico del conflitto tra Israele e Palestina è da anni che il Partito Democratico chiede che venga riconosciuta la soluzione dei due popoli e due stati e che cessino le armi, lo ha fatto nelle piazze e all’interno delle istituzioni, luoghi nei quali vive la nostra democrazia; denunciando quello che accade sistematicamente a Gaza e in Cisgiordania, non solamente negli ultimi due anni durante i quali hanno perso la vita oltre 60 mila palestinesi.

E allo stesso tempo abbiamo sempre condannato senza tentennamenti gli attacchi compiuti dai terroristi di Hamas, compreso quello del 7 ottobre 2023 nel quale hanno perso la vita milleduecento israeliani.

Quello che è avvenuto dopo il 7 ottobre ha visto una reazione sproporzionata da parte del governo di Netanyahu nei confronti dei palestinesi, al punto da spingere l’Onu, nel settembre 2024, a esprimersi sulle pratiche di guerra adottate da Israele «presentino elementi caratteristici del genocidio». Quel Netanyahu che dal novembre 2024 è ricercato dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità commessi contro la popolazione civile della Striscia di Gaza.

Un capo di stato che da anni, pur di mantenere il proprio ruolo e sfuggire al giudizio sta perseguendo quello che l’ala più estremista del suo governo gli chiede: ossia l’occupazione illegale di territori, l’appropriazione di beni e l’eliminazione fisica di civili palestinesi, per realizzare il “grande Israele”.

Chiunque ometta quello che è stato non aiuta al raggiungimento dell’obiettivo finale, che ribadiamo è la Pace e non la vittoria sul campo delle proprie idee estreme.

Da anni però oltre che nelle piazze, chiediamo anche nelle aule parlamentari che il nostro Paese riconosca lo Stato di Palestina, escludendo Hamas nella futura vita della Palestina. Lo facciamo anche all’interno delle Istituzioni perché crediamo che la cooperazione e il multilateralismo siano strumenti politici più forti delle armi e della violenza. Lo abbiamo chiesto al Senato e alla Camera dei deputati, ma lo abbiamo chiesto anche al Parlamento europeo dove abbiamo preteso che la Commissione europea si attivasse per arrivare alla Pace. Perché con il suo silenzio ha dimostrato un’inazione politica europea e mondiale, facendosi sorpassare dalla mobilitazione della società civile, a cominciare dagli studenti delle scuole superiori e dell’Università, fino a tutte le associazioni, i comitati ed i sindacati.

Lo abbiamo fatto anche a livello locale, partecipando alle manifestazioni e ai flash mob, lo abbiamo fatto nei Consigli comunali della nostra provincia. E lo continueremo a fare anche in futuro.

Accogliamo quindi, come ribadito oggi dalla segretaria nazionale del Pd Elly Schlein “con sollievo l’accordo sulla tregua. Il cammino della pace sarà ancora lungo, ma oggi è un passo decisivo, con il cessate il fuoco permanente, il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas e il ritiro dell’esercito israeliano, per cui vanno ringraziati gli sforzi diplomatici di Stati Uniti, Qatar, Egitto e Turchia. L’Europa recuperi un ruolo nella ricostruzione di Gaza e nell’assicurare ogni supporto alla popolazione palestinese martoriata, a partire dal pieno accesso di tutti gli aiuti necessari”.

L’auspicio è che tutti vogliano raggiungere la pace, anche qui però non con l’obiettivo di rivendicare politicamente o idealmente una vittoria, ma di credere veramente che un futuro giusto sia possibile per il bene di quelle persone che troppo hanno subito da scelte scellerate fatte da un’organizzazione nterroristica da una parte e da un governo (sia chiaro un governo, non un popolo) criminale negli atti compiuti dall’altra.

Pd Ferrara

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