Si è aperta la XVI edizione di “Il Libro Ebraico”, la rassegna di incontri organizzata dal Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara e dedicata alla letteratura.
A inaugurare l’iniziativa, la consegna del premio Kavod, il riconoscimento destinato a personalità locali, nazionali e internazionali che si sono distinte per il loro impegno nel far conoscere e crescere il museo. Il premio del 2025 va a Sergio Mazzini, già presidente dell’Avis Comunale di Ferrara, l’Associazione Volontari Italiani del Sangue.
Da sempre attivo e conosciuto per il suo impegno politico e sociale, dopo la pensione, Mazzini ha dedicato il suo tempo all’Avis, diventando nel 2017 presidente comunale e mantenendo per otto anni l’incarico.
Tra le tantissime attività di sensibilizzazione e divulgazione perseguite da Mazzini, spicca la convenzione stretta tra il Meis e l’Avis che negli scorsi anni si è consolidata e ampliata.
“Ringraziamo e premiamo Sergio Mazzini – ha spiegato il direttore Amedeo Spagnoletto a nome della Fondazione Meis – perché ha creato un sodalizio significativo tra il Museo e una realtà associativa importante come Avis. In questi anni insieme, abbiamo permesso a migliaia di soci Avis e a scuole di ogni ordine e grado provenienti da tutto il territorio ferrarese di visitare con offerte dedicate le nostre mostre. Cultura e solidarietà si sono unite per merito di Sergio che condivide una delle pietre miliari dell’ebraismo: ‘Chi salva una vita, salva il mondo intero’”.
La senatrice Lucia Borgonzoni, sottosegretaria alla Cultura, ha affermato: “Questo luogo per noi è imprescindibile, perché è un luogo dove si coltiva la memoria e la memoria è sinonimo di cultura, che è la strada su cui corre il futuro. Memoria e cultura sono pilastri fondamentali per la crescita di nuove generazioni capaci di leggere con senso critico e piena consapevolezza i fatti che li circondano. Dove c’è conoscenza, infatti, odio e violenza difficilmente attecchiscono”.
Dopo la conversazione “Il Giardino dell’Eden. Un viaggio tra arte, botanica e religione” con la direttrice delle Gallerie Estensi Alessandra Necci, il garden designer Manfredi Patitucci e il direttore del Meis Amedeo Spagnoletto; è stata inaugurata la mostra “Viaggio in Italia. Alla scoperta del patrimonio culturale ebraico”, curata da Valeria Rainoldi e Sharon Reichel.
“La cultura è la scienza della convivenza – ha dichiarato, nell’inaugurare l’esposizione e la rassegna letteraria, il Presidente del Meis Guido Ottolenghi – ed è il nostro principale spazio di libertà. Ed è proprio questo ciò che facciamo oggi e che faremo nei prossimi giorni”.
In chiusura il messaggio di Dario Disegni, presidente della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia, che ha ricordato gli accordi in corso per la fine del conflitto in Medio Oriente: “Questa giornata ci porta una speranza di pace”.
“Viaggio in Italia” nasce dall’incontro tra due raccolte fotografiche di grande valore storico e culturale: il fondo ungherese di Ernő Munkácsi, una collezione di immagini dell’Italia ebraica prodotte e raccolte tra il 1927 e il 1940, e il Fondo F.A.C.E., archivio fotografico e documentario della Federazione delle Associazioni Culturali Ebraiche tra gli anni ‘20 e ‘30 del Novecento. Attraverso immagini, documenti e corrispondenze, “Viaggio in Italia” propone una riflessione sul patrimonio culturale ebraico italiano come parte integrante della storia nazionale e del suo paesaggio urbano, civile e simbolico.
La rassegna letteraria “Il libro ebraico” proseguirà fino a domenica 12 ottobre. Dopo un venerdì dedicato a oltre 100 ragazzi delle scuole e agli insegnanti, sabato sera alle 21.00 spazio per un omaggio alla fantascienza in occasione del centenario di Carlo Rambaldi, effettista premio Oscar: al Cinema Apollo (Piazza del Carbone, 35) verrà proiettato l’indimenticabile capolavoro di Steven Spielberg “E.T. l’extra terreste”. Caterina Basso, sceneggiatrice di Feedback, introdurrà la serata raccontando il ruolo fondamentale che Rambaldi ebbe nel successo della pellicola. L’evento è realizzato in collaborazione con il Comune di Vigarano Mainarda.
La rassegna letteraria si conclude domenica 12 ottobre con un calendario fitto di eventi. Alle 9.30 è tempo di notizie con Federico Di Bisceglie (Il Resto del Carlino) che commenterà con il pubblico la rassegna stampa del giorno, presentando gli articoli dei principali quotidiani.
Alle 11 si discute di digitale, social network, realtà aumentata e del loro ruolo per il futuro della Memoria della Shoah con la giornalista Ariela Piattelli, autrice del libro “Il futuro e la memoria” (ed. Rai Libri, 2025). Piattelli dialoga con Marina Sabatini, curatrice degli atti del convegno del MEIS “Novecento di tanti, Novecento di tutti. La narrazione partecipata dei musei” (Panozzo editore, 2025).
Dopo il film premio Oscar “La zona di interesse”, si continua a parlare della controversa storia di Rudolf Höss, l’SS a comando del campo di concentramento di Auschwitz. Höss viene raccontato dal punto di vista di sua figlia nel romanzo di Simona Dolce “Il vero nome di Rosamund Fischer” (Mondadori, 2024), protagonista dell’incontro previsto al MEIS alle 15.30 e realizzato in collaborazione con l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara.
Insieme all’autrice intervengono Michele Andreola (educatore-guida presso il Museo Statale di Auschwitz-Birkenau) e lo storico Andrea Baravelli (Unife).
Alle 16.45 si torna all’origine del mondo con due volumi dedicati alla Genesi e al Diluvio universale: “Alleanza e Conversazione – Genesi: Il libro dei fondamenti” di Rav Jonathan Sacks (ed. Giuntina, 2025) e “I diluvi di Dio” (ed. il Mulino, 2025) di Federico Giuntoli. Insieme a Giuntoli, partecipano il rabbino capo di Firenze Gadi Piperno, Flavio Dalla Vecchia (Università Cattolica del Sacro Cuore) e Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico.
La giornata si conclude con il libro “Maqluba. Amore capovolto” (ed. Voland, 2025) di Sari Bashi. Sul palco insieme a Bashi, Wlodek Goldkorn (giornalista e scrittore), Emanuele Ottolenghi (autore), Maria Chiara Rioli (UniMoRe) e Claudio Vercelli (storico).
Al centro delle pagine la storia Sari, un’avvocata israelo-americana che si occupa di diritti umani e Osama, un professore universitario originario di Gaza. Sari e Osama si innamorano e tentano ogni strada per rimanere uniti.
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