Scienza e tecnologia
8 Ottobre 2025
Scopri i consigli dei nutrizionisti per rimanere concentrati in ufficio (e non solo)

Produttività e alimentazione: che legame esiste?

di Redazione | 4 min

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Rientrare alla scrivania dopo la pausa pranzo e sentirsi travolti dalla spossatezza è una lotta quotidiana per molti. Quello che viene comunemente definito “crollo post-pranzo” non è un capriccio, ma un fenomeno fisiologico che riduce drasticamente produttività, attenzione e lucidità.

La buona notizia è che non è inevitabile. La chiave per sconfiggere questa ondata di stanchezza si nasconde nel piatto e nelle nostre abitudini alimentari.

Il nemico silenzioso: digestione e indice glicemico

Perché l’energia ci abbandona proprio nel momento cruciale della giornata lavorativa? La scienza identifica due cause principali:

  1. il dirottamento sanguigno: Dopo un pasto abbondante, il processo digestivo richiede un massiccio afflusso di sangue verso lo stomaco e l’intestino. Questo “dirottamento” riduce la circolazione diretta al cervello e ai muscoli, scatenando la tipica sonnolenza e stanchezza post-prandiale.
  2. l’effetto montagna russa della glicemia: Un consumo eccessivo di zuccheri e carboidrati raffinati (pane bianco, dolci, bevande zuccherate) provoca un rapido innalzamento della glicemia. Per compensare, il corpo rilascia insulina in eccesso, portando a un altrettanto rapido crollo degli zuccheri nel sangue, con conseguente sensazione di debolezza, fame improvvisa e spossatezza.

Da non dimenticare, poi, che alcuni alimenti come pasta e pizza possono stimolare la produzione di serotonina (l’ormone del rilassamento) grazie al triptofano, un amminoacido che favorisce la sonnolenza.

Gli errori da evitare (e un occhio alla tradizione)

I nutrizionisti sono chiari: saltare i pasti non è una soluzione, ma lo è evitare di appesantire il proprio organismo con porzioni eccessive o con pasti sbilanciati. Mantenere la regolarità dei pasti, infatti, è un fattore cruciale per non stressare il metabolismo e prevenire gli attacchi di fame incontrollata.

Sia che si lavori in ufficio sia che si studi all’Unife, il “crollo” delle 14:30 è un’esperienza fin troppo comune. Per prevenirlo, è fondamentale puntare sul giusto equilibrio.

Attenzione ai piatti tipici: sebbene un piatto di cappellacci di zucca o un abbondante pasticcio ferrarese siano una gioia irrinunciabile, è meglio riservare le porzioni più consistenti e le ricette più ricche di grassi o carboidrati a cena, optando a pranzo per una soluzione più bilanciata e meno impegnativa a livello digestivo.È la combinazione tra grandi quantità e cibi processati, infatti, a richiedere una digestione più lunga e a causare sonnolenza e stanchezza prolungata.

La strategia anti-sonno: leggerezza e qualità

Il pranzo ideale è leggero, vario e bilanciato, studiato per fornire energia stabile senza affaticare. Ecco gli elementi da prediligere:

  • Carboidrati complessi integrali: pasta o riso integrali, farro, orzo e quinoa rilasciano energia lentamente, mantenendo la glicemia più stabile.
  • Proteine magre: pesce, carni bianche o legumi (in porzioni moderate) sono essenziali per il senso di sazietà e per contrastare il picco glicemico.
  • Verdure di stagione: ricche di fibre e acqua, sono un alleato prezioso per la digestione e il volume del pasto.
  • Idratazione: spesso la stanchezza è sintomo di disidratazione. Acqua, tè verde o infusi sono da preferire alle bevande zuccherate.

L’importanza di muoversi e ricaricare le batterie

Subito dopo aver mangiato, non è consigliato buttarsi a capofitto nel lavoro. Concedersi un piccolo momento di stacco è cruciale. Una breve passeggiata post-pranzo, magari lungo le Mura di Ferrara o nel Parco Massari, può aiutare a rimettere in moto l’organismo e scongiurare la sonnolenza, stimolando la circolazione sanguigna.

Un altro tassello fondamentale nella gestione energetica sono gli spuntini. Consumare un piccolo snack a metà mattina e a metà pomeriggio mantiene costanti i livelli di zuccheri nel sangue ed evita di arrivare affamati e voraci al pasto principale. Ottime scelte sono la frutta fresca o secca, uno yogurt, o un quadratino di cioccolato fondente.

Ascoltare il proprio corpo e seguire una dieta personalizzata in base alle proprie esigenze resta, in ogni caso, la strategia più efficace per mantenere salute, attenzione e produttività elevate durante tutta la giornata.

Per questo, consultare un nutrizionista è fondamentale per elaborare un piano alimentare su misura che tenga conto non solo delle necessità fisiologiche, ma anche dei ritmi lavorativi e dello stile di vita individuale. Oggi, grazie alla tecnologia, la figura del nutrizionista online permette di ricevere una consulenza professionale personalizzata direttamente da casa, facilitando l’accesso a diete e consigli anche per chi ha poco tempo a disposizione.

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