di Elisa Fiorini
La tempesta e la novità. Il giorno dopo l’addio dell’icona biancazzurra Mirco Antenucci dalla posizione di direttore sportivo dell’Ars et Labor, la società ha presentato colui che prenderà l’incandescente posizione rimasta vacante. Stiamo parlando di Sandro Federico, già coinvolto dal club nella fase di costruzione della squadra.
Il nuovo diesse infatti è già operativo da tempo come consigliere dell’Ars et Labor: “Ferrara non è una piazza come le altre, e credo ci siano i presupporti per fare una cavalcata importante” ha spiegato Federico. “Siamo arrivati alla definizione grazie a un grande lavoro dell’amministrazione. C’è feeling, abbiamo avuto modo di chiacchierare in merito alle reciproche idee di calcio, sia italiano che argentino” ha continuato, riferendosi alla presidenza dell’Ars et Labor.
Federico ha infatti partecipato attivamente all’assemblaggio del roster dopo la ripartenza: “La squadra è stata costruita al fianco di Antenucci e mister Di Benedetto: abbiamo selezionato ogni giocatore nel dettaglio, anche dal punto di vista morale. Per questo posso dire, praticamente, di conoscere le caratteristiche di ogni ragazzo”.
In merito all’addio dell’ex capitano della Spal, Federico è stato rapido, ma aperto: “Con Mirco si è chiuso il rapporto perché non c’erano le condizioni per proseguire. La proprietà aveva un’idea precisa, che necessitava di tempo e pazienza, oltre che di lavoro quotidiano. La pressione, anche mediatica, ci ha fatto capire come Mirco non avesse la stessa pazienza di aspettare: per fare le cose in grande, però, c’è bisogno di tempo, a maggior ragione con un presidente che viene dall’Argentina e deve capire dov’è arrivato. Si è arrivati a questa decisione, comunque, da entrambe le parti” ha concluso Federico.
Passando al gioco, il nuovo diesse assicura che “si tratta di un campionato molto equilibrato, dove non si potrà vedere una squadra che ammazza la classifica. I ragazzi hanno un valore importante e stanno tirando fuori le loro qualità, ma vorrei che non ci si dimenticasse di una cosa: siamo solo al terzo mese di lavoro, abbiamo bisogno di tempo”.
In aggiunta, Federico sostiene che “giocare nel nostro stadio non è facile nemmeno per noi, perché la palla scotta di più, a maggior ragione per giocatori che vengono da realtà molto diverse in quanto a pubblico. Col tempo ragazzi avranno più libertà nella testa, ma si può dire che stiamo partendo”. In chiusura, è stata chiesta al nuovo direttore una battuta sull’agognato centravanti che manca all’Ars et Labor, tema dibattuto durante tutto il mercato: “Arriverà sicuramente. Abbiamo valutato tanti profili, ma alcuni chiedono cose esagerate: non dobbiamo ammazzarci. Chi arriverà deve sapere che in questa piazza non contano solo i soldi, ma c’è molto altro in ballo. E, ovviamente, deve avere le qualità per fare gol” ha terminato Federico.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com