Il gup Andrea Migliorelli ha rigettato la richiesta di una “superperizia” avanzata dagli avvocati di Davide Grandis ritenendo che gli elementi in suo possesso fossero sufficienti per prendere una decisione in merito al suo coinvolgimento nel Fiera Bis.
Le parti ora si riuniranno il 4 novembre per scegliere il rito con il quale proseguire mentre la discussione, sia essa dell’udienza preliminare, per il rito abbreviato o il non luogo a procedere, è stata fissata al 19 dicembre.
Gli avvocati di Grandis, progettista e direttore dei lavori, avevano presentato una perizia lo scorso 27 maggio nella quale sosteneva l’insussistenza dell’accusa in falso in atto pubblico mossagli contro dalla procura.
Secondo l’accusa Grandis avrebbe presentato una presunta falsa perizia nella quale avrebbe accertato danni alla Fiera a seguito del terremoto del 2012, danni che per la Procura non esistono.
Il documento presentato dalla difesa dell’ingegnere dimostrerebbe invece l’assenza di intenti fraudolenti e da qui la richiesta della “superperizia” da aggiungere a quelle già agli atti. Come detto il giudice non lo ha ritenuto necessario giudicando sufficiente ciò che è già stato prodotto.
Oltre a Grandis, sono imputati – lo ricordiamo – l’ex sindaco Tiziano Tagliani, l’ex assessore Aldo Modonesi, Filippo Parisini – all’epoca presidente di Ferrara Fiere – e Sandro Mantovani, consigliere delegato di AeC. Insieme a loro ci sono anche Stefano Zaccarelli, all’epoca presidente di AeC, e a Gian Domenico Leprini, consulente per l’impiantistica di AeC.
I sette sono accusati – a vario titolo – di truffa ai danni dello Stato, abuso d’ufficio, falso, turbativa d’asta, frode e corruzione.
Accuse che però, davanti al giudice, sia Tagliani che Modonesi hanno respinto. “Entrambi hanno spiegato in maniera dettagliata tutti i passaggi che li vedono totalmente estranei alle ipotesi delittuose a loro addebitate” aveva spiegato l’avvocato Riccardo Caniato, che li difende, durante la scorsa udienza.
I fatti finiti al centro dell’inchiesta girano attorno ai quasi 5 milioni di euro elargiti dalla Regione Emilia-Romagna per la ristrutturazione dei padiglioni fieristici e dei danni strutturali subiti con il terremoto del 2012. Ma il problema è che quei danni, secondo la Procura, non c’erano mai stati.
Secondo gli inquirenti, infatti, i lavori sarebbero stati assegnanti alla AeC, pilotando la gara d’appalto, e portati avanti sulla base di alcune presunte false attestazioni sui danni subiti dalla struttura e sull’avanzamento del cantiere.
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