Oggi, domenica 5 ottobre, ultima giornata della XIX edizione del Festival di Internazionale, il settimanale che da più di 30 anni porta in Italia il meglio della stampa straniera, e dal Comune di Ferrara. Da Haiti al Brasile, da Gaza all’Iran, dalla Cina all’Ucraina: sono oltre 180 gli ospiti provenienti da 25 Paesi che si incontreranno nella provincia emiliana per la XIX edizione del festival. Filo conduttore di questa edizione sono i semi di speranza e di resistenza da piantare e far crescere oggi perché il mondo di domani possa essere più inclusivo, più equo, più sostenibile, rappresentato dal piccolo mondo disegnato da Anna Keen, da sempre protagonista del logo di Internazionale a Ferrara, che quest’anno tiene in mano una margherita bianca. Tra guerre, disastri climatici e violazioni dei diritti umani, anche quando sembra che non ci sia più spazio per l’ottimismo le persone si uniscono, le comunità resistono e nascono movimenti capaci di raccogliere il cambiamento.
Iran e Siria. La domenica di Internazionale a Ferrara accoglie nuovamente Mohammad Toulei, assieme ai giornalisti Luciana Borsatti e Cyrille Nême, introdotti da Jacopo Zanchini di Internazionale, nell’incontro “Sogni persiani”. Al centro del dialogo un viaggio dentro la vita quotidiana e le tensioni di un Paese, l’Iran, dove cultura e attualità servono a restituire il ritratto di una società sospesa tra spinte e cambiamento (Cinema Apollo ore 14).
“La fine del silenzio” è l’incontro sulla Siria con un confronto tra Caroline Hayek, giornalista de L’orient et le Jour – vincitrice nel 2021 dell’Albert Londres Prize, per i suoi reportage da Beirut nei giorni dell’esplosione del 4 agosto 2020 che distrusse il porto, causando centinaia di morti – e Jihad Yazigi, giornalista e fondatore del The Syrian Report, organizzazione di ricerca online che fornisce informazioni economiche, commerciali e finanziarie sulla Siria, e Lorenzo Trombetta, giornalista di Ansa e autore di Negoziazione e potere in Medio Oriente. Alle radici dei conflitti in Siria e dintorni. (Mondadori università 2022). Gli ospiti dialogheranno sulla caduta del regime Assad lo scorso dicembre, per accendere un faro sulla repressione che per decenni ha caratterizzato la Siria (Cinema Apollo, ore 16).
Democrazie a rischio e resistenze. Gli Stati Uniti al centro del dibattito “La democrazia svuotata”. A parlare della situazione politica negli Stati Uniti dell’era trumpiana, dove la stampa, la magistratura, la ricerca e la pubblica amministrazione sono sotto attacco e la democrazia sembra svuotarsi, Alexander Stille, docente della Columbia university e giornalista del New York Times, in dialogo con Giulia Zoli. Una manovra di accerchiamento di potere imposta dalle politiche populiste, che col tempo hanno messo sempre più in disparte i diritti umani e la libertà di espressione (Cortile del Castello, ore 14).
Di totalitarismi e aumento delle disuguaglianze si parlerà in “Resistenza”: l’incontro si propone di discutere su nuove forme di resistenza collettiva, utili di fronte al forte impatto del capitalismo e all’impostazione autoritaria delle destre globali. Ne parlano la giornalista, scrittrice, fondatrice del manifesto, ex parlamentare ed eurodeputata Luciana Castellina, insieme ad Astra Taylor, regista e scrittrice canadese-americana, introdotte dal direttore di Internazionale Giovanni de Mauro (Cortile del Castello, ore 14).
L’Africa, i conflitti dimenticati e la nuova era dell’impero. La povertà dilagante nei paesi Africani al centro dell’incontro “Tra immobilità e speranza”. Sarà l’occasione per accendere la luce su una delle più gravi crisi migratorie e umanitarie al mondo, grazie alla partecipazione del fotografo, attore e ambasciatore di Oxfam Italia Antonio De Matteo, che ha preso parte alla missione da cui è originato il progetto “Beyond Stillness”, dell’illustratore Francesco Chiacchio, della Presidente di Oxfam Italia Emilia Romano e dell’analista politica Irene Panozzo. Ad introdurre e moderare la mattinata sarà invece la giornalista di Internazionale, Francesca Sibani.
A seguire, l’incontro “Gli indifferenti”: in un mondo attraversato da crisi sempre più gravi, Stati Uniti, Unione europea e Regno Unito hanno tagliato drasticamente gli aiuti umanitari, mettendo a rischio la sopravvivenza stessa di milioni di persone. Un coro di voci, tutti membri di associazioni umanitarie, ne discute a Internazionale: Tamman Aloudat, The New Humanitarian, Michiel Hofman di Medici Senza Frontiere, Sara Pantualiano di Overseas development institute, introdotti da Pietro Del Soldà (Teatro Comunale, ore 11:30).
Con Kehinde Andrews, professore di Black Studies all’Università di Birmingham, discuteremo di razzismo e le disuguaglianze nella nuova era dell’impero, che dà il nome al libro di Andrews nelle librerie italiane, edito da Fandango (Cinema Apollo alle 12).
Femminismi. Anche per l’ultima giornata saranno molte le giornaliste, le scrittrici e le intellettuali che, da ogni angolo del mondo, arriveranno al festival di Internazionale a Ferrara. L’amore non è solo un fatto privato, ma una questione politica che richiede cura, ascolto e solidarietà: la giornalista francese Victoire Tuaillon, autrice del libro Il cuore scoperto. Per ri-fare l’amore (Add Editore 2025), ci inviterà a riflettere su come costruire relazioni più profonde e egualitarie, abbattendo le gerarchie e rompendo le norme tradizionali, per un amore più liquido, che si adatti a nuovi modelli dello stare insieme (Cinema Apollo, ore 10.30).
Nel primo pomeriggio con “Senza paura” (Teatro Comunale, 14:30) si segue l’onda del femminismo assieme alla scrittrice messicana Cristina Rivera Garza, introdotta da Annalisa Camilli di Internazionale. L’ ospite, vincitrice del premio Pulitzer con il libro L’invincibile estate di Liliana (Sur, 2024), racconta la storia della sorella, vittima di femminicidio, in cerca di giustizia per lei e per tutte le donne vittime di violenza.
Nell’incontro “La Grande Trasformazione” Barbara Leda Kenny, di ingenere.it, insieme ad Anna Louie Sussmann, giornalista statunitense, discuteranno dei grandi processi che quotidianamente portano molte donne a decidere se, come e quando avere relazioni sentimentali e figli.
Il professor Maurizio Bini, che con il suo team all’Ospedale Niguarda di Milano guida le coppie nel percorso di fertilità e le persone che affrontano terapie di affermazione di genere, è il protagonista del documentario “GEN_” di Gianluca Matarrese e sarà ospite di Internazionale a Ferrara. Al termine della proiezione del documentario si terrà un incontro con il professor Bini e Donatella della Ratta, ideatrice e co-sceneggiatrice del film. Introduce Elena Boille di Internazionale (Apollo 2, ore 14.30).
Spazio alla cultura e alla letteratura. Emanuele Giordana, in dialogo con Junko Terao di Internazionale, presenterà il libro Asia Criminale scritto con Massimo Morello (Baldini+Castoldi): un reportage dal Bangladesh al Borneo per scoprire cos’è cambiato nel cuore di tenebra del Sudest asiatico (Arci Bolognesi, 11.30). Renata Perpicelli presenta Né oriente né occidente (il Mulino 2025) un volume che con una prospettiva decoloniale e di genere, mette in discussione il divario ricostruendo i percorsi dell’Islam d’Europa e racconta la storia di un mondo nuovo (palazzo Naselli Crispi, 11.30). Amore e libertà (Feltrinelli, 2025) è il libro di Pietro Del Soldà, un racconto che mette in crisi le nostre certezze, ci spinge a pensare oltre gli stereotipi e offre una visione lucida e vitale della passione che dà senso alla vita (palazzo Naselli Crispi, ore 14). Insieme alla scrittrice Nadia Terranova, Nadeesha Uyangoda presenta Acqua Sporca (Einaudi 2025), una storia familiare ambientata tra il presente e il passato, tra lo Sri Lanka e l’Italia, tra un Paese in cui è difficile provare a realizzare i propri sogni e uno in cui la magia e il mito pervadono ancora ogni cosa. Serena Dandini, a partire dal suo libro C’era la luna (Einaudi 2025), dialoga con Daniele Cassandro sul tema dell’educazione sentimentale, politica e sessuale di un’adolescente nella seconda metà degli anni Sessanta, tra feste e proteste (Cortile del Castello, ore 15.30). Christiane Hoffmann, ex portavoce del Governo federale tedesco, autrice di Quello che non ricordiamo (Exòrma 2025) che ripercorre la fuga di suo padre nel 1945 dalla Slesia alla Boemia, si confronterà sulle attuali frontiere, segnate da esodi e conflitti, con Luka Lisjak Gabrijelčič giornalista sloveno per Eurozine e Andrea Pipino di Internazionale (ex Teatro Verdi, 14.30).
Parole, musica, comicità. “Ridere è una cosa seria”: il titolo dell’incontro tra Serena Dandini ed Edoardo Ferrario, introdotti da Giovanni Ansaldo. Una full immersion nel mondo della comicità italiana, in un viaggio dagli anni ottanta a oggi. Da Avanzi a Pippo Kennedy Show, dalla Tv delle ragazze a Parla con me, monumenti della comicità televisiva, fino alla stand up comedy che, dagli Stati Uniti, riempie ormai i teatri in tutta Italia (Cortile del Castello, 11.30).
Internazionale Kids e Fuoriclasse. Spazio ai più giovani con Internazionale Kids, Federico Taddia presenta Fuga dalla meraviglia, in un viaggio nella vita geniale di Albert Einstein (Casa Niccolini, 10.30); Pedro Martín presenta Mexikid, il viaggio di un nonno rivoluzionario e il suo bagaglio di esperienze personali e radici culturali che lo guidano durante un viaggio in camper (Casa Niccolini ore 15:30).
Novità di questo festival la rassegna dedicata ai ragazzi Fuoriclasse: con i fotografi Michele Borzoni e Rocco Rorandelli intervistati dagli studenti del Liceo Carducci di Ferrara (Casa Niccolini, ore 11); e l’appuntamento Piccole rivoluzioni crescono, in cui Francesca Gnetti racconta storie di resistenza di donne e ragazze che parlano a tutto il mondo con l’obiettivo di cambiare in meglio i loro paesi (Casa Niccolini ore 14).
Mondoascolti e Mondovisioni. Non mancheranno anche nell’ultima giornata i podcast, a cura di Jonathan Zenti. Ceasefire from the Earth and Sky, è il podcast che racconta l’eco di guerra della zona demilitarizzata al confine tra Corea del Sud e Corea del Nord dopo più di settant’anni di tregua. L’antropologa T. Yejoo Kim, ospite e voce del podcast, svela un paesaggio dove la propaganda sonora, le memorie sepolte e la tensione quotidiana raccontano un conflitto mai davvero finito (Apollo 3, ore 10:30). La giornata continua con altri due podcast: Coming Out di Rūta Dambravitė e Inga janiulytė-Temporin (Apollo 3, ore 11:45); The Europeans – Who does it better verrà presentato da Katz Laszlo e Wojciech Oleksiask, autori del podcast d’inchiesta sulle scelte politiche dei paesi europei in materia di abitazioni, infanzia e droghe. E poi ancora Sostanze, presentato da Stefania Bonan, un podcast sulla natura delle sostanze chimiche e dei loro effetti sul nostro corpo.
Per la rassegna dedicata all’audiovisivo, a cura di Mondovisioni, rimane aperto l’occhio su Gaza The life that remains di Dorra Zarrouk racconta la storia di una famiglia palestinese, scappata da Gaza dopo la reazione israeliana agli attentati del 7 ottobre 2023 e rifugiata in Egitto. Tutti affrontano la perdita, il lutto e la nostalgia, sognando di tornare in una patria ormai distrutta. Attraverso le testimonianze e le immagini della vita in esilio e di quella a Gaza prima e durante la guerra, il film racconta il trauma silenzioso di chi è rimasto in vita (Sala Estense, ore 11.00). Infine, Escape for a Goal di Stefano Liberti e Mario Poeta, è un documentario sulla vita di due sorelle Zaynab e Maryam, giocatrici di calcio femminile ad Herat. La vita le porta a separarsi con il ritorno dei talebani al potere (Apollo 2 ore 11).