Le Aziende sanitarie ferraresi confermano la propria attenzione e sensibilità sul tema della violenza di genere, mettendo in campo un percorso formativo dedicato a medici, infermieri, Oss e autisti soccorritori dei Pronto Soccorsi provinciali e del Servizio di Emergenza Territoriale 118. L’obiettivo è favorire una gestione sempre più competente, coordinata e capillare delle vittime di violenza, garantendo accoglienza, tutela e accompagnamento adeguati.
Il progetto prende avvio dalla pubblicazione, nel novembre 2024, della procedura interaziendale “Accoglienza e trattamento delle vittime di violenza di genere presso i Pronto Soccorso della Provincia di Ferrara”. Su questa base, nel 2025 si sta sviluppando un percorso formativo strutturato su due livelli:
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Formazione di base, obbligatoria per tutto il personale dei Pronto Soccorsi e del 118, con cinque edizioni da 4 ore ciascuna previste durante l’anno (22 febbraio Cona, 28 marzo Cento, 8 aprile Delta, 22 ottobre Cona, 5 novembre San Rocco). Saranno formati circa 150 operatori.
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Formazione avanzata, con un’edizione da 12 ore in programma a novembre 2025, dedicata ai referenti dei Pronto Soccorsi ed Emergenza Territoriale, per creare una rete di almeno 4 esperti per ciascuna sede, capaci a loro volta di trasmettere competenze e buone pratiche ai colleghi.
Ogni Pronto Soccorso della provincia potrà contare su un infermiere referente per il percorso violenza di genere, mentre tre professionisti dell’Azienda hanno già conseguito il Master universitario di 1° livello “Specialista nella tutela e assistenza di donne vittime di violenza” (Laura Curti, Michela Fortino, Davide Tresoldi).
L’obiettivo futuro è quello di estendere la formazione, dopo Pronto Soccorsi e 118, anche ad altri servizi territoriali, come i Cau, gli Ifec, Adi, consultori e le strutture socio-sanitarie, per costruire una rete diffusa e integrata di accoglienza e gestione delle vittime di violenza.
Con questo percorso l’Azienda Usl e l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara vogliono rafforzare la capacità di riconoscere, accogliere e sostenere le donne vittime di violenza in ogni contesto sanitario, in rete con le istituzioni e i servizi del territorio. E per farlo mette al centro la formazione e la costruzione di una team qualificato di professionisti in grado di offrire risposte efficaci e tempestive alle donne che subiscono violenza.
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