Comacchio
5 Ottobre 2025
L’associazione accusa il Comune di decisioni penalizzanti sull’uso del Palazzetto dello Sport e denuncia ricadute pesanti per atleti e famiglie

Basket Comacchio contro l’Amministrazione: “Questo non è fair play”

di Redazione | 4 min

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Comacchio. Apprendere una decisione che condiziona un’intera stagione sportiva dall’albo pretorio comunale e non da un confronto diretto. È questa la scintilla che ha acceso la protesta del Basket Comacchio, che ha diffuso una nota durissima contro il Comune dopo l’assegnazione degli spazi del Palazzetto dello Sport e della Palestra Fattibello per la stagione 2025-2026.

L’Amministrazione comunale è accusata di aver assunto decisioni che mettono a rischio il futuro dell’attività cestistica locale. Il caso, come anticipato, riguarda l’assegnazione degli spazi per la stagione 2025-2026 al Palazzetto dello Sport e alla Palestra Fattibello, stabilita con un provvedimento dirigenziale del 29 settembre.

Un provvedimento che, sottolinea il Basket, la società ha dovuto scoprire “con profonda amarezza […] direttamente dalla consultazione del provvedimento dirigenziale pubblicato sull’albo pretorio comunale” senza essere stata preventivamente avvisata. Una scelta che viene bollata senza mezzi termini come “mancanza di fair play dell’Amministrazione comunale nei confronti del Basket Comacchio”.

Il nodo del contendere riguarda le giornate di martedì e giovedì, richieste sia dal Volley Comacchio che dal Basket. Per cercare una mediazione, il 17 settembre il Comune aveva convocato un incontro tra le associazioni interessate, alla presenza non solo dei funzionari ma anche del sindaco e degli assessori Antonio Cardi ed Emanuele Mari.

In quell’occasione non si arrivò ad alcun accordo. L’Amministrazione propose allora una soluzione alternativa: spostare il Basket nella Palestra Fattibello. Ma la risposta è stata immediatamente negativa. “In alternativa al Palazzetto dello Sport Fattibello è stato proposto alla nostra associazione di utilizzare la Palestra Fattibello, da noi non richiesta poiché non adeguata alla pratica sportiva cestistica e non omologabile per disputare i campionati federali, tra i quali anche quelli minibasket”.

I motivi del rifiuto non lasciano spazio a compromessi: “Le difformità riscontrate sono rilevanti: tra queste le dimensioni del campo, l’assenza di linee e tracciamenti imposti dal regolamento ma su tutte primeggia la mancanza dei requisiti di sicurezza legati allo spazio tra il bordo campo e le pareti perimetrali”.

La società cestistica rivendica la propria scelta come atto di responsabilità verso i tesserati: “È nostro dovere tutelare l’incolumità degli atleti, non siamo disponibili a fare compromessi. Si tratta di princìpi non negoziabili alla base dei nostri valori societari”.

Il Basket Comacchio non si è limitato al rifiuto, ma ha avanzato una controproposta che definisce “flessibile e mediatoria”: utilizzare il Palazzetto solo fino alle 18.30, rinunciando a 4 delle 8 ore inizialmente richieste. Una scelta che, nelle intenzioni, avrebbe permesso al Volley di disputare regolarmente le proprie partite nello stesso impianto.

Eppure, anche questa apertura non è stata accolta. “La proposta flessibile e mediatoria di cui siamo stati promotori […] è stata respinta dall’Amministrazione senza alcuna motivazione né delucidazioni” denuncia l’associazione.

Un rifiuto che, secondo il Basket, smentisce la storia recente: “Il Basket e il Volley a Comacchio hanno convissuto per almeno 30 anni suddividendosi i limitati spazi disponibili”. E se la Palestra Fattibello, per il volley, è perfettamente idonea – “dispone di un campo con misure regolamentari e ampiamente utilizzabile, prova ne è il fatto che la Fipav gli ha consentito di disputarvi campionati federali fino alla passata stagione” – per il basket l’unico spazio praticabile resta il Palazzetto.

Le ricadute delle nuove assegnazioni si annunciano pesanti. “La distribuzione oraria contenuta nel provvedimento produce un grave danno alla società sportiva Basket Comacchio nell’organizzazione dei corsi per la stagione 2025-26, minando il proseguimento dell’attività della scuola cestistica nel territorio comunale”.

Il rischio è che si arrivi a un calo dei tesserati e a un ridimensionamento della stessa attività agonistica: “L’adozione di questo provvedimento si riverbera, inoltre, direttamente sul numero dei tesserati societari dell’annualità corrente e sul numero di squadre penalizzando, oltre ai praticanti della disciplina sportiva, la stessa associazione nella futura partecipazione ai bandi comunali”.

A giugno il Direttivo aveva già rinunciato ad aprire un nuovo gruppo minibasket a causa della cronica carenza di spazi. Ora la situazione peggiora: “Saremo costretti ad annullare un corso già avviato creando notevole disagio alle famiglie comacchiesi e soprattutto lasciando a casa giovani praticanti che da anni giocavano a pallacanestro”.

Il tono del comunicato è severo e punta il dito contro la visione politica dell’Amministrazione: “Questa è l’espressione della miopia della politica sportiva sul territorio comunale, che ha intrapreso decisioni per noi penalizzanti a stagione avviata, senza adeguate motivazioni, in barba al buon senso, senza valide soluzioni alternative e senza considerare il valore sociale del lavoro messo in campo in questi anni”.

C’è anche un’ulteriore difficoltà legata ai tempi burocratici: “L’avviso Comunale per la concessione alle famiglie di contributi economici […] ha scadenza il 10 ottobre. L’emissione tardiva del provvedimento di assegnazione degli spazi ha quindi messo in difficoltà i nostri tesserati per la presentazione della domanda considerati i tempi molto stretti”.

Il grido di protesta si conclude con una frase che riassume lo stato d’animo dell’associazione: “Questo non è fair play!”.

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