Bondeno
3 Ottobre 2025
Sabato 11 ottobre inaugura "I resti dell'Ippogrifo" di Daniele Cestari

Alla Rocca di Stellata la prima mostra semipermanente dopo il sisma

di Redazione | 3 min

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Bondeno. “I resti dell’Ippogrifo, in fondo, non sono la fine di qualcosa, ma l’inizio di un nuovo sguardo su di sé”. Questo è l’incipit che muove la nuova esposizione artistica di Daniele Cestari, “I Resti dell’Ippogrifo”, programmata da sabato 11 ottobre alla Rocca Possente di Stellata, edificio simbolo del territorio di Bondeno – facente parte del patrimonio Unesco “Ferrara Città del Rinascimento e il suo Delta del Po” – restituito alla comunità lo scorso giugno dopo due stralci di ricostruzione post-sisma.

Quella di Cestari è la prima mostra semipermanente dalla riapertura della Rocca, ovvero la prima esposizione di lunga durata all’interno del contenitore Unesco dal sisma del 2012. “I Resti dell’Ippogrifo” combinerà pittura e scultura all’interno dei tre livelli della Rocca e inaugurerà sabato 11 ottobre alle ore 18: la mostra resterà poi visitabile sino a domenica 30 novembre ogni sabato e domenica al mattino e al pomeriggio.

“Siamo orgogliosi di poter dare nuovamente il via alle esposizioni semipermanenti del nostro contenitore culturale più rinomato e ambito proprio con Daniele Cestari, un vanto artistico del territorio – è il commento del sindaco, Simone Saletti, e dell’assessore alla Cultura, Francesca Aria Poltronieri -. Naturalmente, negli ultimi mesi e, occasionalmente, negli scorsi anni, abbiamo mantenuto attiva la Rocca organizzando pregevoli mostre pittoriche o fotografiche della durata di qualche giorno. Con Cestari, invece, inauguriamo la ripresa delle “grandi mostre”, che proseguiranno nel 2026 e negli anni a venire con i più importanti artisti locali e con una selezione di artisti da varie parti della Regione e del Paese. Vogliamo che la Rocca torni ad essere un punto di incontro e unione delle forme espressive – chiosano Saletti e Poltronieri -: un luogo ambito dagli artisti e allo stesso tempo aperto a chiunque voglia scoprirne fattezze, segreti e curiosità”.

“I Resti dell’Ippogrifo” è curata da Sebastiano Simonini e offre al visitatore una prospettiva originale sul viaggio, reale o interiore, che chiunque può intraprendere per ritrovare il senno, il senso o semplicemente la propria voce. “La Rocca è quel luogo in cui l’acqua del Po incontra la terra, dove non ci sono città ma tutto ciò che resta è un’eco profonda che attraversa materia e memoria – racconta Cestari, architetto nella vita lavorativa e autore delle installazioni – L’esposizione sarà caratterizzata da un percorso di sensazioni, un flusso di emozioni intrecciate al luogo e alle sue energie: Stellata e la Rocca saranno infatti parte integrante dell’opera e non solo il mero contenitore. La mostra non dovrà essere visitata, ma attraversata – conclude Cestari -: sarà un’esperienza immersiva dove si annulla il confine tra opera e spazio. Così Stellata diventerà una metafora: non più luogo fisico ma mito, un varco tra visibile e invisibile, tra arte e natura. Un invito al visitatore a perdersi, per poi ritrovarsi”.

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